“La Bce, pur all’interno di un’inevitabile azione di rialzo dei tassi di interesse, sta probabilmente accelerando in modo troppo repentino sul costo del denaro: ulteriori aumenti, infatti, potrebbero portare a frizioni in grado di coinvolgere anche gli istituti bancari e portare quindi nuovi nuclei di instabilità all’interno del Paese; uno scenario fortunatamente non paragonabile a quello della grande crisi di ormai 15 anni fa, che l’Italia però non può permettersi”.
Così l’economista ed ex senatore Pd, Carlo Cottarelli, intervenuto oggi pomeriggio al Sap Concur Day, l’evento a tema travel, business ed environment con un focus specifico sul Made in Italy organizzato da Sap Concur, a Sesto San Giovanni.
”Le prospettive di crescita dell’economia italiana ci rendono ottimisti sul futuro, ma inflazione, approvvigionamento di materie prime e lotta delle banche centrali contro l’inflazione sono tre grossi ostacoli sulla strada della piena ripresa”, ha detto Cottarelli, ricordando che “nel 2020 la pandemia è stata responsabile di una caduta del reddito italiano nell’intorno del 9% nel 2020, ma diversamente da altre crisi sistemiche più o meno recenti (come quella legata ai mutui subprime del 2008-2009 che ancora influisce sul reddito pro-capite medio degli italiani) si è ripresa molto velocemente.
Nel secondo trimestre del 2022, ad esempio, il Paese ha chiuso con una crescita economica dell’1,1% (la media italiana è dello 0,2% annuo) e la crescita del 2023 sarà probabilmente nell’ordine del’1,2/1,4%, praticamente la crescita che ci sarebbe stata invece in 5 anni, trainata soprattutto da export, turismo e investimenti”.