Sul fondo di perequazione infrastrutturale per colmare i divari tra Nord e Sud, previsto dalla bozza di legge quadro sulle autonomie regionali, “il ponte tra la norma e la sua attuazione saranno le risorse del Recovery fund. Il minimo che investiremo al Sud sarà quel 34% di fondi fino ad oggi mai rispettato. E su questo il ministro Provenzano sta facendo un grande lavoro”. Lo afferma il ministro delle Autonomie Francesco Boccia in un’intervista al Messaggero.
Nel testo “il passaggio più importante è la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni, i famosi Lep per ridurre le distanze nei servizi non solo tra Nord e Sud, ma tra aree interne di montagna e aree metropolitane. Diventa vincolante per l’attribuzione delle stesse materie alle Regioni”, sottolinea Boccia. Sulle risorse, “nel documento sul Recovery Fund inviato al Comitato interministeriale per gli Affari europei, è previsto l’uso delle risorse europee per finanziare i Lep. I Lep sono entrati tra i criteri di valutazione. Questa è una rivoluzione culturale”, rimarca il ministro.
Quanto alla cifra necessaria, “se sarà 40, 50 o 100 miliardi, quello costituirà il conto delle diseguaglianze italiane che andrà colmato. Se la lezione che abbiamo imparato dal Covid è che non ci potranno più essere vincoli di bilancio che condizionano i diritti universali, a partire da sanità e scuola, allora non c’è discussione. La mia posizione politica è che il conto delle diseguaglianze va pagato. Qualsiasi cifra dovesse venire fuori”.