È stato programmato per il 2 febbraio l’incontro per le trattative sul rinnovo del contratto dei medici e dirigenti nella Sanità per il triennio 2019-2021. Coinvolti in 134.635, di cui circa 120 mila sono camici bianchi con una previsione, di aumento, dice l’Anaao Assomed, il maggior sindacato dei medici dirigenti, di circa il 4% di media, ossia tra 130 e 190 euro nette, a seconda dell’anzianità e dell’incarico mentre per le indennità di 27 milioni di euro per incrementare la retribuzione dei medici che lavorano in pronto soccorso e incentivare un lavoro disagiato.
Obiettivo la valorizzazione professionale ed economica dei medici, per sostenere quelli già impegnati nel servizio sanitario nazionale ma anche per incrementare l’accesso dei giovani alla professione medica nel comparto pubblico. Da limitare quanto più possibile, dicono all’unisono i ministri per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, e della Salute, Orazio Schillaci, “l’esternalizzazione”, ovvero i medici a gettone il cui crescente ricorso, sottolinea Schillaci in una audizione alla Commissione Affari sociali della Camera “comporta rischi per la sicurezza delle cure”. E annuncia “provvedimenti straordinari e di urgenza”.
I medici del servizio pubblico, sottolinea Zangrillo, che ha approvato l’atto di indirizzo, “riceveranno tutti gli arretrati dovuti. La contingente carenza di personale medico, soprattutto in alcuni ambiti specialistici, e il fenomeno delle dimissioni volontarie determinano la necessità di interventi a livello economico e operativo anche per limitare, per quanto possibile, le esternalizzazioni. L’atto di indirizzo risponde quindi all’esigenza di incentivare l’ingresso nel Sistema sanitario nazionale dei giovani e di fidelizzare i professionisti che già vi operano, prevedendo sviluppi di carriera, ma anche una migliore armonizzazione tra lavoro e vita privata”.
Il ministro richiama quindi al “senso di responsabilità, per avviare una nuova stagione contrattuale, in un confronto costruttivo con le parti sociali, che tenga conto del particolare momento in cui viviamo”. Da parte sua Schillaci si dice “convinto che si chiuderà in tempi rapidi con un accordo equo e soddisfacente per i medici italiani” per un effettivo rilancio della professione e dell’organizzazione del lavoro, sia a livello ospedaliero che di territorio”.
Fari puntati, infatti, sottolinea l’Anaao Assomed anche sull’orario di lavoro per facilitare la conciliazione con le esigenze di vita con regole ad hoc. Inoltre, prevista la contrattazione integrativa per rendere il contratto subito applicabile a livello delle aziende ospedaliere con certezze attuative ed implementare ulteriormente le opportunità di carriera professionale per tutti i medici e dirigenti sanitari e la retribuzione dell’eccesso orario per garantire l’assistenza con fondi aziendali tramite le prestazioni aggiuntive detassate rispetto a quanto previsto dalle normative vigenti.
Critica la Federazione Veterinari Medici e Dirigenti Sanitari (FVM). “A meno di un intervento straordinario in termini economici e normativi – afferma il presidente Aldo Grasselli – non sarà questo contratto povero, tardivo, timido e frettoloso, a mitigare il malcontento del personale sanitario”. Oltre alla sanità, Zangrillo, ha firmato l’atto di indirizzo per i dirigenti delle funzioni centrali. Un rinnovo per l’area dirigenziale delle funzioni centrali (Ministeri, Agenzie fiscali ed Enti pubblici non economici) che riguarda 4.137 dirigenti e 2.009 professionisti.