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Arturo Schininà (presidente Banca popolare agricola di Ragusa): «La Sicilia trasformi questa crisi in opportunità, investendo nel green e nel turismo»

Un anno difficile, sfruttato anche per fare pulizia a bilancio, come dimostra l’ultima cartolarizzazione in ordine di tempo, 71 milioni in tutto di valore nominale lordo, finalizzata pochi giorni fa. Il presidente di Banca popolare agricola di Ragusa, Arturo Schininà, ha tracciato un bilancio dell’anno che volge al termine.

Secondo Arturo Schininà, «le previsioni per il 2021 restano incerte, fortemente legate alla velocità di distribuzione di vaccini e alla loro efficacia, agli effetti di trasmissione delle misure di stimolo pensate dal Governo e alla reazione di famiglie e imprese. A oggi si stima che occorrerà aspettare il 2023 per ritornare ai livelli pre-crisi». Per il presidente di Bpar «occorre poi che lo Stato provveda a sviluppare le infrastrutture, aiutando così l’economia e il potenziale sviluppo delle attività», oltre a «unire le nostre eccellenze e far sì che sistema produttivo e finanziario lavorino in simbiosi». Schininà lancia poi uno stimolo per la sua Regione: che questa pandemia diventi opportunità, attraverso i giusti investimenti. «Per la Sicilia questa crisi può diventare un’eccezionale opportunità, se si saprà investire nell’economia verde, rilanciare i settori dell’agro-alimentare e del turismo, senza dimenticare il southworking».

Schininà si sofferma sulle decisioni della Banca Centrale Europea, in materia di dividendi. «Le Autorità di Vigilanza hanno prima indotto tutto il sistema bancario europeo a non erogare dividendi per l’esercizio 2019 e di recente lo hanno fortemente limitato anche per il prossimo anno. Data l’attesa di una forte crescita delle sofferenze, la Bce ritiene necessario aumentare la patrimonializzazione delle banche. Bapr ha ampiamente dimostrato in questi due anni di saper fronteggiare il peso dei crediti non performing, drasticamente sceso e riportato ai livelli medi di sistema. La nostra solidità patrimoniale ci consente di avere le carte in regola per chiedere l’anno prossimo, nel rispetto delle regole e auspicando un miglioramento del contesto economico, di erogare i dividendi ai soci, che hanno tutto il diritto a veder remunerato il loro capitale»

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