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Aldo Cazzullo (Corriere della Sera): «Seconda ondata: parlare poco e chiaro, individuare regole semplici e farle rispettare, e soprattutto evitare la guerra di tutti contro tutti»

Adesso – scrive Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera a proposito dell’impennata di nuovi contagi in Italia – l’importante è non perdere la testa, parlare poco e chiaro, individuare regole semplici e farle rispettare; e soprattutto evitare la guerra di tutti contro tutti, governo e Regioni, maggioranza e opposizione, Pd e 5 Stelle. Nei momenti più gravi della nostra storia, continua Cazzullo – la forza morale e la capacità di resistenza degli italiani hanno spesso dovuto sopperire all’inadeguatezza delle classi dirigenti. È accaduto durante le due guerre mondiali; meno nella Ricostruzione, quando gli sforzi dei nostri padri furono assecondati da una generazione politica che seppe unirsi per scrivere la Costituzione e poi, nella sua parte cattolica e liberale, compiere la scelta atlantica e reggere l’urto della guerra fredda.

Anche quello che stiamo vivendo è un tornante della storia. I numeri di ieri confermano che la seconda ondata sta arrivando. E colpisce anche Regioni dal sistema sanitario fragile, che la prima ondata aveva risparmiato. Le crisi da arginare sono due, strettamente collegate: quella sanitaria e quella economica. Si tratta di trovare norme di comportamento che evitino di sovraccaricare ospedali e terapie intensive, senza deprimere ulteriormente i consumi e di conseguenza la produzione e il lavoro.

Non è semplice. Ma alcune cose le abbiamo imparate. Il virus sarà meno letale, ma non è affatto «clinicamente morto»; anzi. Le mascherine servono: al chiuso e anche in caso di assembramenti all’aperto. I test rapidi sono necessari se vogliamo tenere aperte le scuole. Tracciare i contatti resta fondamentale, ma lo è anche mettere in sicurezza — ad esempio negli alberghi purtroppo vuoti di turisti stranieri — le persone positive al virus che non hanno bisogno di essere ricoverate, ma non possono neppure restare a casa a rischio di contagiare i familiari. Soprattutto, è necessario costruire un clima di collaborazione.

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