Unicredit muove verso la Lombardia e punta a rafforzare la presenza nella regione più ricca dell’Italia: il lancio dell’Opa su Banco BPM si comprende partendo dalla geografia degli sportelli bancari.
La banca guidata da Andrea Orcel ha una presenza forte nel Nord Italia, soprattutto in Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto, mentre il gruppo del Ceo Giuseppe Castagna è quasi egemonico a Milano, molto diffuso in Lombardia e ben radicato in Liguria.
Con la fusione, la nuova entità arriverebbe in Lombardia al 24% del mercato, in Emilia-Romagna e Veneto sarebbe al 21%, una posizione forte ma non dominante, evitando l’intervento dell’Antitrust.
Il fatto che le due banche abbiano sede a Milano è un altro elemento chiave per le sinergie: la vicinanza aiuta a generare risparmi (previsti in 1,2 miliardi pre tasse).
Unicredit sposterebbe il baricentro sull’Italia: secondo i calcoli di Intermonte, le attività domestiche dovrebbero arrivare alla metà del risultato netto, dall’attuale 40%.
“Ovviamente, in questo momento l’Italia per noi non è solo l’area geografica più grande in termini di fatturato, ma anche una di quelle che produce più valore”, dice nella nota Orcel.
Il ritorno sull’investimento è stimato oltre il 15% e la creazione di valore a livello di utile per azione nell’ordine della cifra singola alta.
Orcel ha detto che comprare Banco BPM aveva senso industriale negli anni passati e continua a essere una buona scelta, senza aggiungere molto altro.
Passando agli aspetti finanziari.
L’offerta implica un premio modestissimo rispetto alla chiusura di venerdì, che sale al 15%, rispetto al prezzo undisturbed del 6 novembre 2024, prima dell’annuncio dell’offerta di acquisto di Anima.
Orcel ha portato acqua al suo mulino spiegando nella call con gli analisti che i soci di BPM, consegnando le azioni, avranno accesso alla generosa remunerazione di Unicredit.
In aggiunta, lo stesso ha precisato che bisogna guardare all’andamento dei tassi d’interesse e al costo del rischio, visti entrambi in aumento.
Tenendo in considerazione i cambiamenti del contesto finanziario, secondo il banchiere, si arriva a una traiettoria degli utili diversa da quella espressa dal consensus: per questa ragione, a suo avviso, l’offerta è interessante.
Orcel, difatti, ha detto di credere “che rafforzare la nostra rete unendo le forze con una banca complementare come Banco BPM sia la mossa giusta da fare sia per noi che per Banco BPM, anche alla luce dell’andamento dei tassi d’interesse”: la parte importante della frase è quella dopo la virgola.
Il prezzo non è passato inosservato: “Colpisce il piccolo premio offerto sulle azioni del Banco, ed è possibile che Unicredit debba migliorare la sua offerta per andare a segno”, commentava stamattina Giorgio Vintani, consulente finanziario indipendente.
Ai piani alti del quartier generale di Piazza Gae Aulenti, sono tornati a guardare allo storico palazzo della ex Banca Popolare di Milano di Piazza Meda, oggi sede del Banco BPM, perché la spedizione in Germania non va avanti.
“Vista la reazione di certi ambienti dobbiamo essere pazienti” ha detto Orcel in merito a Commerzbank.
L’operazione può ripartire “solo a certe condizioni, che richiedono un cambio delle posizioni di certe controparti”.
Al momento, il Centro Italia, dove si trova Monte Paschi, non interessa: “Non abbiamo ambizioni su Mps”, ha tagliato corto Orcel rispondendo a un analista.