Sul Corriere della Sera Paolo Mieli esorta l’Europa a restare coerente sull’Ucraina.
Noi – afferma Mieli – non siamo affatto convinti che Putin abbia in progetto di portare i cavalli cosacchi a dissetarsi nelle acque del Tajo o Tejo (denominazioni spagnola e portoghese di uno stesso fiume che sfocia nell’Oceano Atlantico).
Ma siamo persuasi che l’Europa, finalmente ricongiunta alla Gran Bretagna, faccia il proprio dovere nel prendere fin d’ora le giuste contromisure. Nella prospettiva che, sul fronte occidentale, l’inaffidabilità (o peggio) degli Stati Uniti possa durare a lungo.
E nella certezza che quel fronte resisterà anche a dispetto delle mattane di Trump.
Novant’anni fa, Sinclair Lewis scrisse un romanzo distopico, «Qui non può succedere», in cui immaginava che alle elezioni presidenziali del 1936 Franklin Delano Roosevelt venisse sconfitto da un intrallazzatore populista Berzelius “Buzz” Windrip, che prometteva al Paese “grandezza” e “prosperità”.
Il modello per la descrizione di Windrip era, a ogni evidenza, un simil Trump di quei tempi: Huey Pierce Long, governatore, poi senatore della Louisiana.
Lewis raccontava in modo efficace come dopo l’elezione di Windrip gli Stati Uniti fossero precipitati in una guerra civile dall’esito incerto.
Non accadde allora (Roosevelt fu eletto per ben quattro volte consecutive e morì nel ’45 da presidente Usa dopo aver dato all’Europa un aiuto determinante per sconfiggere Hitler).
Non accadrà oggi. Negli Stati Uniti — azzardiamo — non ci sarà guerra civile.
E quel che siamo soliti definire Occidente non andrà in frantumi.
Anzi, è possibile che accada il contrario. La resistenza ucraina darà a quel che resta del mondo occidentale una consapevolezza nuova dei propri doveri.
C’è spazio per un’Europa — allargata al Regno Unito — che si mantenga coerente alle cose che diceva fino a pochi mesi fa.