“L’industria italiana si sta riprendendo”.
Lo afferma Tariq Kamal Chaudhry Economist presso Hamburg Commercial Bank, commentando i dati Pmi.
E spiega: “Anche se ad agosto l’Hcob Pmi per il settore manifatturiero italiano resta al di sotto della soglia di non cambiamento con 49.4, l’indice ha comunque guadagnato due punti.
Questo risultato è ancora positivo vista la tendenza al ribasso riportata nelle altre nazioni dell’eurozona in questi ultimi mesi.
Tuttavia, la situazione dell’industria italiana è tutt’altro che ideale, infatti le aziende hanno detto di aver ridotto i livelli di produzione a causa dei bassi livelli di nuovi ordini e delle condizioni di mercato generalmente deboli”.
E ha proseguito: “I prezzi continuano a preoccupare il settore poiché, nonostante la lieve contrazione di agosto, l’ultimo incremento dei costi è stato comunque forte.
Le aziende monitorate hanno attribuito la persistente pressione sui prezzi all’aumento delle materie prime”.
Per l’esperto, “un barlume positivo arriva dai prezzi alla vendita che hanno cominciato a salire, permettendo alle aziende di trasferire parte degli aumenti dei costi ai clienti.
Il grosso divario tra prezzi d’acquisto e quelli alla vendita, in particolare dall’inizio del secondo trimestre, sottolinea comunque le continue pressioni sui margini di profitto.
Le previsioni dei partecipanti all’indagine potrebbero essere un po’ troppo ottimiste.
Le aziende guardano al futuro con maggiore fiducia, il che si riflette nelle assunzioni superiori di agosto, dopo i tagli dei tre mesi precedenti, nonostante la carenza persistente di forza lavoro in Italia.
Le previsioni per il futuro sono pressoché euforiche se paragonate alla media storica, ma quest’ottimismo sembra essere generato dalla speranza.
Uno sguardo più attento agli ordini totali e a quelli internazionali – conclude l’analisi – mostra che, nonostante il salto evidente rispetto al mese precedente, gli ordini continuano a diminuire.
Abbiamo quindi bisogno di maggiori prove di un periodo sostenuto di ripresa”.