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Mario Serpillo (vicepresidente Aepi): «Il Pnrr lontano dalle esigenze vere dei territori»

Il Pnrr non ha ancora colmato la distanza dai borghi e i piccoli comuni. «Forse ne sentiranno parlare» e questo accade perché «il patto sociale che è previsto dal Pnrr e dalla Ue è ben lontano dall’essere realizzato». Ad evidenziarlo è Mario Serpillo, vicepresidente Aepi con delega all’Internazionalizzazione, intervenendo all’evento “Pnrr: priorità e futuro dell’Italia” organizzato da Aepi in collaborazione con Adnkronos.

«Si dovevano creare le condizioni per una inclusione e una coesione territoriale, che dovrebbero essere partecipate dalle regioni, autonomie locali, dallo Stato, dai corpi intermedi per consentire un patto sociale», aggiunge Serpillo «ma oggi dopo la pandemia e con la guerra in Ucraina, il Pnrr che è stato concepito e generato in una fase, oggi si trova in una fase ben più grave e bisogna ripensarlo, avere forse un anno in più per attuarlo ma bisogna pensare alle parti sociali oltre che alle istituzioni che devono mettersi insieme: basta con i conflitti elettorali e le sfide a chi ha più potere, bisogna trovare un modo di generare una cultura della solidarietà istituzionale e sociale».

«Riteniamo sia necessario che, all’interno della realizzazione dei progetti del Pnrr,» conclude il responsabile Aepi «vengano realmente contemplati la redistribuzione del valore lungo la filiera produttiva; la gestione partecipata dei processi decisionali; il ruolo attivo e proattivo delle realtà locali».

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