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Secondo l’indice PMI dell’Eurozona, l’Italia galleggia, mentre affondano Francia e Germania | L’analisi

Il rallentamento di Francia e Germania frena l’economia dell’eurozona.

L’indice della manifattura in Europa è salito leggermente ad agosto pur tenendosi stabilmente sotto quota 50 che rappresenta la frontiera fra crescita e recessione.

Secondo l’indagine S&P Global, l’indice PMI manifatturiero ad agosto è salito a 45,8 punti, rispetto ai 45,6 punti del mese precedente attestandosi ai massimi degli ultimi due mesi.

La corsa però è frenata dalla debolezza di Francia e Germania.

Proprio per questo si moltiplicano le pressioni a Christine Lagarde perché riprenda con maggior vigore il percorso di riduzione del costo del denaro.

Parigi ha completamente annullato l’effetto Olimpiadi e così l’indice è calato ad agosto a 43,9 da 44 punti.

Male anche la Germania scesa da 43,9 a 42,4 punti.

Proprio questo potrebbe spiegare il terremoto elettorale che ha portato alla vittoria dell’estrema destra in Turingia e Sassonia e, prima ancora le difficoltà del presidente Macron.

La recessione del settore manifatturiero tedesco si sta trascinando molto più a lungo di quanto ci si aspettasse.

Ad agosto si è registrato un calo ancora più marcato degli ordini in entrata, spegnendo ogni speranza di una rapida ripresa.

L’indice Pmi ha toccato il punto più basso degli ultimi 5 mesi, prolungando una recessione che si protrae dalla metà del 2022, un periodo insolitamente lungo.

Normalmente, negli ultimi 30 anni, il settore è riuscito a riprendersi entro un massimo di 20 mesi dall’inizio di una recessione.

Ma questa volta le cose sono diverse.

“In agosto, gli ordini di esportazione in Germania sono calati a un ritmo molto più rapido rispetto ai mesi precedenti.

Ciò suggerisce che il crollo delle esportazioni a cui abbiamo assistito negli ultimi mesi probabilmente rimarrà per un po’”, evidenzia l’economista di Hamburg Commercial Bank.

L’industria tedesca comunque non è l’unica a soffrire.

Norman Liebke, economista della Hamburg Commercial Bank, evidenzia infatti che “lo stato del settore manifatturiero francese si sta deteriorando.

Quella che sembrava una ripresa del settore industriale all’inizio del 2024 si è rivelata solo una breve ripresa.

Il rallentamento del settore manifatturiero è proseguito ad agosto.

La produzione è diminuita per il ventisettesimo mese consecutivo, così come i nuovi ordini in generale”.

L’indice transalpino ha così toccato il punto più basso da 7 mesi.

Prova a cavarsela invece l’Italia, dove l’indice Pmi manifatturiero sale da tre mesi e ormai è a un passo dalla soglia che indica espansione.

Soddisfatta la presidente Meloni che su X scrive: “L’Italia sta crescendo più di altre Nazioni europee, nonostante il rallentamento dell’economia mondiale e la delicata situazione internazionale”.

Tariq Kamal Chaudhry, economista dell’Hamburg Commercial Bank che partecipa con S&P alla stesura dell’indicatore più seguito dai mercati, spiega: “L’industria italiana si sta riprendendo.

Risultato è ancora vista la tendenza al ribasso riportata nelle altre nazioni dell’eurozona in questi ultimi mesi”.

È fuori dalla zona euro che non si conosce debolezza, almeno fra le grandi potenze.

L’indice Pmi manifatturiero del Regno Unito è salito a 52,5 ad agosto da 52,1 del mese precedente, in linea con le stime preliminari e sopra le stime iniziali del mercato di 52,1, registrando così la quarta espansione consecutiva e il ritmo è il più veloce degli ultimi due anni.

Il risultato è in netto contrasto con il calo dell’attività manifatturiera per i membri dell’Eurozona.

L’indice Pmi manifatturiero della Russia è invece sceso a 52,1 ad agosto da 53,6 a luglio, segnando tuttavia il 27° mese consecutivo di espansione dell’attività manifatturiera.

Le vendite all’estero sono aumentate al ritmo più rapido in un anno, dopo una contrazione marginale nel mese precedente.

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