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Sandra Zampa (Sottosegretaria alla Salute): «Bisogna vaccinare dai 10 ai 13 milioni di italiani entro aprile con una campagna all’altezza del Paese»

«Dobbiamo resistere due-tre mesi, poi col bel tempo tutto sarà meno difficile e milioni di persone saranno vaccinate. Ci sono tutte le premesse per fare una campagna da serie A e tornare alla normalità prima dei competitor europei per offrire turismo e scambi commerciali in una fase in cui saranno in campo le risorse del Recovery Plan, opportunità straordinaria».

Lo ha detto al Corriere della Sera la Sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, sottolineando che «è una fase cruciale e si può evitare che l’Italia piombi in una situazione drammatica, come la Gran Bretagna e altre Nazioni vicine. Ci aspettano mesi pericolosi da trascorrere al chiuso dove il virus trova terreno fertile per contagiare. Se teniamo fino alla primavera ne usciamo fuori».

«Bisogna vaccinare entro aprile dai 10 ai 13 milioni di italiani con una campagna da serie A all’altezza del nostro Paese, mettendo da parte contrapposizioni e interessi politici dai quali nessuno guadagnerebbe». È  necessario unirsi tutti insieme per centrare l’obiettivo «di proteggerci da un virus che non è né di maggioranza né di opposizione. Fa danni e basta».

«Qui si discute e intanto l’epidemia avanza, resta pericolosa. Non è il momento di perdersi in chiacchiere. L’andamento dell’Rt è in risalita così come il numero dei positivi. Non si può affrontare una campagna vaccinale con gli ospedali sotto pressione, col rischio che gli operatori sanitari siano occupati nell’assistenza ai malati Covid. Non siamo arrivati alla saturazione dei reparti, tranne che in alcune realtà, abbiamo una boccata di ossigeno. Sfruttiamola», ha proseguito.

Sulle vaccinazioni bisogna «accelerare, oggi il contatore è su 109mila prime dosi somministrate, e quelle ricevute dall’azienda Pfizer sono circa 470 mila dosi. Valutiamo la possibilità di turni serali, notturni e festivi di somministrazione per consentire a chi esce dal lavoro di utilizzare quelle ore. I medici di famiglia dovranno senz’altro collaborare se saranno disponibili vaccini che possono essere conservati in frigo. Nel frattempo inoculiamo tutte le dosi disponibili».

Riguardo il presunto ritardo dell’Italia, la Sottosegretaria afferma che «si può certamente recuperare. Non dico di fare come Israele (un milione di immunizzati, il 12% della popolazione, ndr) però c’è una tabella da rispettare e quella tabella indica che entro aprile dovremmo aver immunizzato 10-13 milioni di persone. Se ne hanno bisogno, le Regioni possono contare sull’aiuto del  governo e lo sanno. Tutti avrebbero da guadagnare da un grande successo, se riuscissimo a imporci come la Ferrari dell’Europa».

Sulle siringhe, spiega poi, «non ci sono ritardi. Sono siringhe giudicate erroneamente troppo costose. Servono a ricavare dai flaconi dei vaccini sei dosi anziché cinque grazie a uno scatto automatico che evita lo spreco del prezioso siero. Tutto viene fatto con grande trasparenza».

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