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Ernesto Maria Ruffini (direttore Agenzia delle Entrate): «Il peso fiscale sui cittadini non è equamente distribuito»

“Il peso fiscale che grava sui cittadini non sembra equamente distribuito” visto che “oltre il 90 per cento del gettito Irpef proviene da dipendenti e pensionati. E, allo stesso, tempo non possiamo trascurare che il 57% dei 41 milioni di contribuenti Irpef dichiara meno di 20 mila euro”.

Lo sottolinea il direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini in un’intervista al Corriere della Sera. “I dati ci raccontano anche un’altra prospettiva: solo lo 0,1 per cento dei contribuenti, circa 40 mila, dichiara più di 300 mila euro e 3 mila più di un milione” prosegue.

Sul fronte della lotta all’evasione, secondo Ruffini, “i risultati degli ultimi anni sono un buon segno. Il tax gap dei principali tributi è diminuito di 15 miliardi, passando da 88 a 73 miliardi di mancate entrate nelle casse dell’erario”.

I 4 capitoli della delega fiscale “sono decisivi per un’amministrazione fiscale moderna ed efficiente. Pensi alla giustizia tributaria o alle semplificazioni normative. Tra leggi, norme e decreti abbiamo superato quota 800 e orientarsi è un’impresa. Anzi una corsa a ostacoli. E quindi tutte queste norme andrebbero almeno organizzate in testi unici per materia”.

La delega fiscale “è molto ampia. Non a caso ha 4 capitoli che sono la finalizzazione allo sviluppo economico (mi accontenterei che non fosse un freno), la progressività della tassazione, la semplificazione, la lotta all’evasione” ma “non posso esprimere giudizi che non mi competono, tanto più che le norme sono ancora allo studio”.

“Le cose non cambiano da un giorno all’altro. Oggi si sta scrivendo un nuovo capitolo nel rapporto tra Fisco e cittadini lungo un percorso a tappe, molte delle quali già raggiunte. Pensiamo alle dichiarazioni precompilate per dipendenti e pensionati, semplificazione di non poco conto, alla fatturazione e agli scontrini elettronici che aiutano il contrasto all’evasione, alle rateizzazioni on line così come gli sportelli digitali per evitare code. Di passi ne sono stati fatti davvero tanti”, continua Ruffini.

Il tax gap dei principali tributi è diminuito di 15 miliardi, passando da 88 a 73 miliardi di mancate entrate nelle casse dell’erario”, conclude.

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