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Roberto Garofoli (sottosegretario alla presidenza del Consiglio): «Nessuno faccia deragliare il PNRR. È in gioco il futuro del Paese»

“Siamo in difficoltà, ma abbiamo le energie e le risorse per proseguire lungo la strada di una crescita sostenibile e inclusiva e per non far deragliare il Paese dai binari delle riforme tracciate dal Pnrr“. Lo ha detto a Repubblica Roberto Garofoli, nella sua prima intervista da sottosegretario alla presidenza del Consiglio.

“Il Pnrr -ha sottolineato- è la bussola che può concorrere a portare fuori da questa situazione. A maggior ragione, dunque, è necessario completare ciò che è utile agli italiani. Il governo è però consapevole di alcuni profili critici che riguardano la realizzazione delle opere e che dipendono dagli eccezionali rincari dei materiali. A queste circostanze si è risposto riconoscendo agli appaltatori, entro certi limiti, questi rincari. Ora si deve proseguire speditamente”.

“Ciò che mi sta più a cuore del Pnrr -ha messo in evidenza- è l’impegno per ridurre i divari nell’istruzione, nella formazione e nella ricerca, nello sviluppo del Mezzogiorno, nel grado di occupazione femminile, nella disponibilità di servizi sanitari e sociali, nell’inclusione delle persone con disabilità. Non realizzare il Piano significherebbe tradire una delle sue ambizioni più significative: riequilibrare queste disuguaglianze”.

Quanto al decreto aiuti, “il messaggio è che va fatto tutto quanto è necessario per rispondere efficacemente agli shock causati dalla guerra. Serve a rispondere con immediatezza alle difficoltà sociali e del comparto produttivo, a mitigare gli effetti del caro-materiali e consentire così che gli interventi del Pnrr siano realizzati senza intoppi, a proseguire nella traiettoria di sviluppo del sistema economico. Quattordici miliardi, di cui ben 7,8 per la “componente sociale”. Se necessario, interverremo ancora”.

Alla domanda se il governo abbia tassato gli extra profitti per sostenere i redditi più bassi perché è a rischio la tenuta sociale, Garofoli ha spiegato che l’aumento dell’inflazione e il rallentamento dell’economia sono un motivo di preoccupazione, “anche se il Paese mostra, come spesso accaduto nella sua storia, una indiscussa vitalità: 800 mila occupati in più, un tasso di occupazione del 60%, ai massimi storici”.

In merito ai 200 euro destinati ai redditi bassi, “il governo ha piena consapevolezza della sofferenza che attraversa il Paese. Guarderei alla manovra nel suo complesso. Quanto ai “200 euro”, altre soluzioni erano in astratto possibili, ma il beneficio sarebbe stato più robusto per i percettori di redditi e pensioni più elevati. Si è preferito proteggere chi è più esposto”.

Eni non ha gradito la tassa degli extraprofitti al 25%, ma la misura “non tocca solo Eni. In un momento di eccezionalità si chiede un contributo a quegli operatori che hanno registrato ricavi eccezionali per cause congiunturali, per venire incontro a famiglie e imprese.

Le società pubbliche come Eni e altre sono un patrimonio del Paese”. Sostituire il gas russo è una priorità, “il governo sta mettendo in campo tutte le misure necessarie a mitigare” il rischio che Putin chiuda i rubinetti.

“Si sta ridefinendo in poche settimane la politica energetica che poggiava su scelte compiute nel passato. E si è pronti a ogni evenienza”. Il governo continua a spendere miliardi per il caro benzina, misure che non è “corretto” definire “tampone” perché “contribuiscono a combattere il caro-vita. La riduzione del prezzo alla pompa è prorogata fino all’8 luglio e potrà eventualmente esserlo ancora anche utilizzando il maggior gettito Iva derivante dai rincari”.

I grillini non hanno votato un decreto da 14 miliardi per i termovalizzatori di Roma. “In questo governo ci si confronta tra componenti che hanno sensibilità diverse sui singoli temi. Anche se il confronto appare serrato, si è quasi sempre riusciti a trovare un punto non al ribasso di sintesi. Non vorrei che il mancato accordo su una norma relativa alla produzione di energia dai rifiuti oscuri una manovra che ha redistribuito 14 miliardi”, ha precisato Garofoli.

Alla domanda se teme scossoni da qui al 2023 per l’avvicinarsi delle elezioni, “il governo ha attualmente la fiducia del Parlamento e andrà avanti sino a quando sarà confermata. L’impegno -ha sottolineato- è proseguire con determinazione nell’attuazione del programma, fronteggiare le emergenze, raggiungere tutti i 45 obiettivi del primo semestre 2022 del Pnrr: non ci si può distrarre”.

Sulla concorrenza “i tempi cominciano a essere davvero molto stretti. Entro dicembre le misure dovranno essere approvate. Per rispettare questa scadenza e predisporre delicati decreti attuativi è cruciale approvare la delega al più presto”, ha concluso.

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