Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

Nicola Porro (Il Giornale): «L’assegno unico per il sostegno alle famiglie penalizza il ceto medio»

L’assegno unico per il sostegno alle famiglie «penalizza il ceto medio». Lo afferma Nicola Porro, che trae alcune considerazioni sull’introduzione di questa nuova iniziativa, nella quale evidenzia delle criticità. «L’assegno unico» spiega, «che può arrivare a 175 euro per pargolo al mese, razionalizza il sistema e, a regime, avrà fondi per quasi venti miliardi l’anno».

«Ci sono diverse considerazioni da fare su alcune incongruenze dell’assegno unico appena approvato. La prima riguarda il sistema studiato. Comprensibilmente scende all’aumentare del reddito. Ma come dimostrano le tabelle all’interno del Giornale, il “decalage” penalizza fortemente il ceto medio. Si tratta di una misura assistenziale che non può riguardare i ricchi. Ma» sottolinea, «che tali si possano considerare coloro che insieme hanno redditi sui trentamila euro annui sembra assurdo».

«I venti miliardi di costo che ha questa manovra alla fine graveranno, in termini di imposte, proprio su quelle fasce che non avranno il beneficio: e che, dunque, rischiano di essere colpite due volte. Si prevede inoltre un automatismo tra l’ottenimento del reddito di cittadinanza e la corresponsione dell’assegno unico. Un meccanismo, anche in questo caso, che ha una sua logica. Ma solo in un mondo perfetto» dice in un editoriale di Il Giornale.

«Quello del reddito è talmente mal congegnato (si legga il rapporto Caritas su truffe e poveri assoluti che non ne godono o si leggano le critiche di Pietro Ichino che ridicolizzano le migliorie adottate dal governo Draghi) che si somma ingiustizia ad ingiustizia. L’ultima considerazione riguarda la platea dei beneficiari. Nelle bozze si legge che potranno goderne anche i cittadini non italiani che abbiamo la residenza nel Belpaese almeno da due anni. In questo caso non si capisce proprio la logica».

«E soprattutto, come insegna la socialista Danimarca, più si è generosi con il welfare e più si devono chiudere le frontiere. Innanzitutto, perché i regali attirano, comprensibilmente, folle di migranti economici e poi perché ampliare la platea dei beneficiari, alla lunga, rende troppo costoso ogni piano di aiuto».

Per saperne di più:

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.