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Osservatorio Altagamma: il mercato del lusso raggiunge un valore record di 1.500 miliardi | L’analisi

Il mercato globale del lusso registra una crescita dell’8-10% rispetto al 2022 e raggiunge la quota di 1.500 miliardi di euro come valore complessivo del comparto: un nuovo record a tre anni dalla crisi legata al Covid.

È quanto emerge dall’Altagamma Consensus 2024 e dall’Altagamma-Bain Worldwide Luxury Market Monitor 2023 presentati nel corso del 22esimo Osservatorio Altagamma.

La spesa dei consumatori per le esperienze, in particolare, è tornata ai massimi storici, trainata da una ripresa delle interazioni sociali e dei viaggi.

Gen Z e Millennial “paperoni” (UHNWI – Ultra High Net Worth Individuals) trainano i consumi del lusso con acquisti in età sempre più giovane.

I cinesi restano i best performer anche se a livelli inferiori rispetto agli anni pre Covid-19.

Anche il mercato dei beni di lusso personali è in crescita quest’anno, con un giro d’affari stimato di 362 miliardi entro la fine dell’anno (+4% a tassi di cambio correnti).

Restano le incertezze sull’ultimo trimestre considerate le variabili relative alla fiducia dei consumatori, alle tensioni macroeconomiche in Cina, al conflitto tra Israele e Gaza, gli scarsi segnali di ripresa negli Stati Uniti e, per l’Europa, un aumento dei tassi di interesse e un’inflazione ancora elevata, sebbene in progressiva normalizzazione.

“All’interno di un contesto estremamente incerto, il mercato mondiale di alta gamma si dimostra resiliente e registra una crescita dell’8-10% nell’anno in corso anche grazie al contributo dell’area esperienziale e al particolare dinamismo dei consumi di fascia più alta”, ha commentato Matteo Lunelli, presidente di Altagamma.

“Nel 2024 si prevede per il Lusso Personale una crescita più moderata.

Di fronte alle sfide che ci attendono, l’industria deve consolidare la propria heritage ma continuare ad investire in digitalizzazione, formazione e sostenibilità.

Il dialogo aperto con il Governo è positivo ma ci aspettiamo che non siano dimenticate quelle imprese e quelle filiere che hanno creato il mito del Made in Italy nel mondo e che oggi vanno affiancate affinché possano vincere le sfide sempre più complesse che stanno affrontando”.

“Questo è un momento decisivo per il mercato e i vincitori si distingueranno per resilienza, rilevanza e rinnovamento”, hanno spiegato Claudia D’Arpizio e Federica Levato, Senior Partner di Bain & Company ed autrici dello studio.

“Per rimanere in gioco, sarà fondamentale che i player prendano decisioni coraggiose per conto dei propri clienti, sfruttando anche M&A strategiche per ridefinire i confini del settore.

Questi saranno fattori fondanti della crescita futura”.

Nel dettaglio, secondo l’Altagamma Consensus 2024, l’incertezza e la volatilità macroeconomica internazionale fanno stimare per il 2024 una crescita moderata del mercato.

Nel 2023 le imprese hanno alzato i prezzi per compensare l’aumento dei costi, portando a marginalità più alte.

Gli analisti prevedono una crescita “normalizzata” nel 2024.

I ricavi manterranno un andamento positivo, stimato in un low single digit del +5/+6%.

L’ebitda per il 2024 è stimato crescere in modo più contenuto intorno al +4%. Il retail digitale (previsione +4,5% per il 2024) continua la sua crescita, ma con performance meno brillanti rispetto agli anni precedenti.

In Europa i turisti internazionali compenseranno la più debole domanda interna e avranno un impatto positivo sul mercato, in crescita del 4%.

I turisti cinesi, grazie allo sblocco dei visti e la ripresa completa dei viaggi, tornano nelle città europee.

Rallentamento della crescita in Usa a +2,5%.

Prosegue la crescita positiva del Giappone (+6%), sotto la spinta della domanda locale e dei cinesi.

In Cina si stima una crescita dell’8%, più bassa rispetto agli anni scorsi, per una minore domanda della classe medio-alta che è più cauta nelle spese.

Si prevede un ottimo +7% per il Middle East, nonostante le tensioni e l’instabilità politica dell’area.

La classe media conferma un minore potere d’acquisto a livello globale.

I consumatori preferiscono acquistare esperienze a scapito dei prodotti fisici.

Gen Z e Millennial UHNWI (Ultra High Net Worth Individuals) trainano i consumi del lusso con acquisti in età sempre più giovane.

I cinesi restano i best performer anche se a livelli inferiori rispetto agli anni pre Covid-19, con un +10%.

Asiatici e giapponesi vedranno rispettivamente un incremento del 7% e del 5%.

Gli americani attesteranno a +3% i loro consumi che risentono della situazione economica non particolarmente favorevole e della crescente inflazione.

Gli europei risentiranno maggiormente del contesto macroeconomico: tassi di interesse alti, inflazione, venti recessivi e due guerre vicine indeboliscono la spinta ai consumi.

Sono da sempre consumatori più parsimoniosi sui beni voluttuari e nel 2024 non si stimano crescite (0%).

Secondo l’Altagamma-Bain Worldwide Luxury Market Monitor 2023, realizzato da Bain & Company, l mercato globale del lusso dovrebbe toccare quota 1.500 miliardi di euro valore nel 2023, mettendo a segno una crescita dell’8-10%: si tratta di un nuovo record per il settore, che dimostra ancora una volta la sua resilienza e la forza dei suoi fondamentali.

Nonostante, infatti, le difficili condizioni macroeconomiche, l’industria ha comunque registrato una crescita dell’11-13% a tassi di cambio costanti, in linea con il balzo registrato lo scorso anno.

Crescita che si traduce in un impressionante incremento – circa 160 miliardi – nella spesa sulle diverse categorie del lusso.

La spesa dei consumatori per le esperienze, in particolare, è tornata ai suoi massimi storici, trainata da una ripresa delle interazioni sociali e dei viaggi.

Il mercato dei beni di lusso personali sta registrando un’espansione nel 2023 e si prevede che il giro d’affari possa attestarsi su 362 miliardi entro la fine dell’anno, con un incremento del 4% (a tassi di cambio correnti) rispetto al 2022.

Tuttavia, alcuni elementi di incertezza – la fiducia dei consumatori (al momento fragile), le tensioni macroeconomiche in Cina e gli scarsi segnali di ripresa negli Stati Uniti – potrebbero avere un impatto sulle performance del segmento nell’ultimo trimestre di quest’anno.

Entro il 2030 la Generazione Z rappresenterà il 25-30% degli acquisti nel mercato del lusso, mentre i Millennial rappresenteranno il 50-55%.

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