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Davide Nitrosi (Quotidiano Nazionale): «Barbero dimentica che dietro ai no pass c’è chi fa la guerra al vaccino»

Alessandro Barbero, celebre storico, si è opposto fermamente al utilizzo del Green pass per accedere alle aule universitarie. Al punto che, infatti, ha firmato un manifesto di opposizione assieme a 300 altri suoi collegi professori. Si occupa di analizzare il caso Davide Nitrosi.

Nitrosi scrive che Barbero «non ha dubbi: Dante infilerebbe nel girone degli ipocriti chi impone il Green pass. La tesi è questa: il governo è ipocrita perché non ha il coraggio di rendere obbligatorio il vaccino e quindi lo fa in modo surrettizio. Barbero non è un no vax, ma in questa versione 2.0 del libero arbitrio (Canto XVI del Purgatorio, cit.) dimentica che c’è anche l’ipocrisia di chi nasconde dietro il no al Green pass una guerra al vaccino» continua sul Quotidiano Nazionale. «Ahi, serva Italia, di dolore ostello… eternamente divisa tra guelfi e ghibellini. Usciamo da questa storia».

«Si possono avere mille dubbi sui vaccini, si può avere paura per la propria salute, si può esitare. Virtute e canoscenza sono una strada da seguire sapendo che si affronteranno mille perigli. Ma l’importante è non esasperare tutto, è sapere che alla fine usciremo a riveder le stelle. Per ora è una libertà vigilata, ma c’è una priorità comune che viene prima di tutte le libertà personali. Già chiediamo il Green pass agli insegnanti di tutte le scuole, ora tocca agli atenei».

«Perché no? Sono forse più uguali degli altri luoghi di formazione? Anche nelle università l’obiettivo è garantire agli studenti la frequenza alle lezioni in presenza, dopo due anni di deludente didattica a distanza. Oggi la presenza va regolata sulla base di un’emergenza sanitaria e il Green pass è solo uno strumento per tornare in comunità. L’ipocrisia, si diceva. Ma l’ipocrisia è di chi sta con la ragione e mai col torto. Trecento firme di professori illustri non fanno una ragione. Ma possono fare un torto agli studenti».

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