Avere cura del passato non vuol dire fermare il progresso. Non basta «accontentarsi di conservare quello che abbiamo fatto», ciò significherebbe «non essere all’altezza delle generazioni che hanno reso grande Firenze». A dirlo è il sindaco di Firenze, Dario Nardella, a margine di un evento del Tirreno per il lancio dell’edizione fiorentina.
Un grattacielo a Firenze «è un’idea positiva nella misura in cui è anche una provocazione» perché «la missione di Firenze oggi è solo conservare quello che ha fatto o continuare a essere una città che cambia il mondo, i linguaggi e rivoluziona gli stereotipi?».
«La domanda che ci dobbiamo porre oggi è» spiega Nardella «un Brunelleschi oggi potrebbe fare quello che ha fatto nel 1400? Glielo farebbe fare la burocrazia, il sistema vincolistico, i comitati per il no, i vari ministeri? Farebbero fare a Brunelleschi qualcosa di paragonabile alla cupola di cui andiamo tutti orgogliosi?».
Per il sindaco di Firenze «i grandi architetti di tutto il mondo devono continuare ad avere fiducia in questa città: se ci limitiamo soltanto a mettere il vincolo, a dare voce ai comitati del no, a bloccare ogni idea che voglia cambiare qualcosa di forte, di coraggioso come Firenze ha sempre fatto nel Rinascimento, allora io non penso di essere il sindaco adatto per una città del genere».