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Marina Calderone (Presidente Consiglio Nazionale Consulenti del Lavoro): «Tra i nodi che il futuro governo dovrà sciogliere lo sblocco dei licenziamenti e il reddito di cittadinanza»

Il tema del lavoro «avrà certamente una corsia preferenziale» nell’agenda del premier incaricato Mario Draghi, e per avviare iniziative di rilancio del Paese occorre «partire dalle criticità emerse nella gestione di questo lungo periodo di pandemia, intervenendo con riforme di sistema anche tramite i fondi che saranno assegnati al Recovery Plan». A pensarla così la Presidente del Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro Marina Calderone che, in una nota, elenca alcuni “nodi” da sciogliere.

«Si stima che, con lo sblocco dei licenziamenti, le piccole e medie imprese registreranno un calo dell’occupazione di 1 milione di posti di lavoro a causa dell’emergenza. Al momento –  continua Calderone – la scadenza è fissata al 31 marzo, ma da tempo vi sono pressioni per spostarla più in avanti. Ma il problema non è quando interrompere il divieto, ma come gestirne le conseguenze. Prorogare il blocco, senza avere le idee chiare su cosa fare dopo, è solo un modo per procrastinare il problema», dice la numero uno dell’Ordine dei professionisti.

A seguire, il futuro governo non potrà non occuparsi del reddito di cittadinanza: «Non c’è dubbio che la riforma varata nel 2019 sia rimasta incompleta, quindi non si può che parlare di una misura inefficace. Non tanto nella parte relativa alle politiche passive, dove ha svolto un importante ruolo assistenziale durante la pandemia, quanto per quella relativa alle politiche attive, rimaste ferme alla previsione normativa mai attuata», aggiunge.

«Vanno riorganizzati i servizi per il lavoro, in modo da renderli funzionali all’attuale situazione», nonché «rivalutati ruolo e “mission” dell’Anpal, dei Centri dell’impiego e del collocamento privato». Infine, Calderone rilancia «l’idea dell’ammortizzatore sociale unico, perché unica è la causale per fenomeni che coinvolgono in modo diffuso e involontario un gran numero di aziende e lavoratori, appartenenti ai settori più disparati».

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