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Mariastella Gelmini (Ministra per gli Affari regionali): «Campagna vaccinale, abbiamo deciso e condiviso con le Regioni le nuove regole. Ora recupereremo il gap»

«Le Regioni hanno agito sulla base di un piano nazionale vecchio e inadeguato e, nella prima fase della campagna, hanno vaccinato in mezzo a una crisi di governo che si è risolta a metà febbraio. Hanno fatto degli errori, ma hanno anche chiesto al nuovo governo le regole. Le abbiamo decise e condivise: confido che ora recupereremo il gap. E il governo andrà in soccorso dove necessario». Così la ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini sul Corriere della sera interviene sul tema della campagna vaccinale.

«Certo che serve un cambio di passo, anche le Regioni lo auspicano e sono pronte a farlo. Appena insediato il nuovo commissario è stato varato, in accordo con le Regioni, il nuovo piano vaccinale per uniformare la campagna in tutto il Paese. Non serve centralizzare ma organizzare: occorre un grande sforzo corale e lo stiamo realizzando senza scavalcare le Regioni, ma aiutandole».

«Circa 2 milioni di ultraottantenni (la metà della platea complessiva) hanno ricevuto almeno una dose – rileva – si poteva fare meglio, ma la confusione iniziale è eredità del recente passato e del fatto che, nella prima fase, il vaccino AstraZeneca era riservato fino ai 55 anni. Vaccinare gli anziani e i fragili è una priorità assoluta, ma è più semplice vaccinare gli operatori sanitari e le persone ricoverate nelle Rsa che un anziano di 80 anni».

A proposito del coordinamento europeo e dell’eventualità di fare da soli, come ha affermato Draghi, ha aggiunto: «siamo ai limiti: il secondo trimestre è cruciale, non tollereremo i ritardi accumulati nel primo trimestre. Se non ci saranno problemi con le forniture, raggiungeremo l’obiettivo che ci siamo dati per la fine dell’estate. Ho fiducia nelle agenzie di vigilanza sui farmaci; mi vaccinerò con AstraZeneca quando sarà il mio turno».

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