Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

Marco Minniti (ex ministro): «La nuova geopolitica della pace deve partire dal Mediterraneo»

Marco Minniti su Repubblica parla del ruolo che i paesi del Mediterraneo dovrebbero avere come fulcro di una nuova geopolitica di pace.

“Improvvisamente – scrive – è tornata di scena la Libia. Forse non era mai uscita. Sono in corso febbrili trattative per evitare il rischio di una rottura in due del Paese. Ma in un mondo sempre più ‘piccolo’ c’è sempre qualcosa che lega l’Europa all’Africa: il Mediterraneo.

In queste ore l’Ue è impegnata in un difficilissimo confronto sulle sanzioni energetiche a partire dal petrolio. Nei giorni scorsi la Fao ha lanciato l’allarme sui rischi di un’imminente crisi alimentare originata dal blocco delle forniture di grano dall’Ucraina. Con una particolare preoccupazione per l’Africa settentrionale.

Ecco: la Libia che ha bloccato i ‘pozzi’ verso l’Europa dipende direttamente dal grano ucraino. Tutto ciò ci descrive il Mediterraneo come uno specchio rotto che riflette, tra le sue sponde, immagini spezzate e contrapposte. Drammaticamente.

La crisi energetica può paralizzare l’Europa, la ‘crisi del pane’ può incendiare l’Africa. Innescando tensioni sociali, acute crisi umanitarie.

Ma non basta, l’Unione Europea d’intesa con l’Onu deve predisporre iniziative di sostegno ai Paesi più esposti. Dal Nord Africa al Libano. Un vero e proprio ‘piano’ per la solidarietà, la stabilizzazione e la prosperità.

Si tratta, cioè – spiega l’editorialista – di operare per ricomporre lo specchio rotto sapendo che la strada della pace che parte da Kiev passa, inevitabilmente, per il Mediterraneo allargato.

È importante che sia aperto uno spiraglio di dialogo diretto tra Stati Uniti e Russia. È importante che l’Europa abbia cominciato a parlare direttamente con la Cina.

È urgente che lo facciano anche gli Stati Uniti, con la consapevolezza che il peso di una guerra lunga è difficile da sopportare. Per tutti. Gli Usa, l’Europa, la Cina, l’India, grande potenza demografica, sono attori decisivi.

Ma senza un protagonismo del Mediterraneo allargato sarà difficile, molto difficile, aprire la strada del negoziato e, soprattutto, ridisegnare un assetto di stabilità e di sicurezza per il pianeta.

C’è bisogno di pensare all’area che va dall’Europa del Sud all’Africa, dalla Turchia ad Israele alla penisola Arabica, tendenzialmente, come una nuova ‘soggettività geopolitica’.

Con la convinzione che sullo sfondo della guerra in Ucraina c’è la crisi di un vecchio assetto. Di un mondo drammaticamente disordinato. Una pace duratura – conclude – allude ad un nuovo ordine mondiale in cui convivono cooperazione e competizione”.

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.