Il Wwf esprime “grande e sentita solidarietà alle persone nuovamente colpite da un’alluvione in Emilia Romagna e nelle Marche” e, “accanto alla partecipazione per i grandi problemi che la cittadinanza si trova di nuovo ad affrontare”, rimarca “l’assoluta assenza dei necessari atti politici e operativi per adeguare il Paese alla nuova realtà climatica, sia nella mitigazione, abbattimento emissioni, sia nell’adattamento”.
“In Romagna – osserva l’associazione in una nota – si è ripetuto in due anni un disastro che una volta si riproponeva dopo secoli, dimostrando ancora una volta, e non se ne sentiva il bisogno, che siamo in un nuovo clima”.
“Il Piano nazionale di Adattamento è stato approvato alla fine dello scorso anno – si legge -. Nel dicembre dello scorso anno, il ministro Pichetto ha meritoriamente accelerato la conclusione di un iter che pareva infinito, anche se il Piano stesso è carente sotto due aspetti fondamentali: non individua né le priorità, né le fonti di finanziamento.
Dopo di che il Piano è stato messo in un cassetto e non è entrato nelle priorità del governo, anche in vista della prossima legge finanziaria: la classe dirigente, anche industriale, sembra invece molto più attratta dalle grandi opere inutili, dal nucleare al Ponte sullo Stretto”.
Il Wwf chiede che “sia dia immediatamente applicazione al Piano di Adattamento, sia varando subito gli organismi di governance e di attuazione, inclusi quelli di partecipazione, sia prevedendo un piano di stanziamenti adeguati nella ormai prossima finanziaria”.
Inoltre, “è indispensabile avviare Piani strategici locali di adattamento.
Altrettanto vitale prevedere i finanziamenti per la neutralità climatica, se le emissioni continueranno a salire, rischiamo di non riuscire a gestire i cambiamenti del clima.
L’Italia non può scegliere il passato, semplicemente perché esso non esiste più: deve investire nel pensare alla nuova realtà climatica, cercando la strada per la prosperità e un’economia fiorente nelle nuove condizioni”.