Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

Nicola Magrini (Direttore Aifa): «Se l’Italia si muoverà da sola sullo Sputnik sarà una scelta politica, non tecnica»

“Sputnik ha dati interessanti, ma andrà approvato prima dall’Ema, come Unione Europea. Se l’Italia volesse fare una decretazione d’urgenza per saltare questo passaggio, è una scelta politica, non tecnica”. Lo ha detto, a proposito del vaccino russo, Nicola Magrini, direttore dell’Agenzia italiana del farmaco, Aifa, intervistato dal Corriere della Sera.

“Sulla rivista Lancet – ha aggiunto Magrini – sono stati pubblicati risultati molto interessanti cui si è aggiunto il parere positivo e isolato di un gruppo dello Spallanzani, che di fatto però non aggiunge nulla, anzi crea qualche dissonanza. Sputnik andrà approvato e soprattutto validato con una visita ispettiva sulla qualità di produzione dall’Ema. I contatti sono stati avviati, ma il dossier per la registrazione non ancora consegnato”.

Il direttore dell’Aifa, poi, ha parlato del quadro generale. “La consegna del vaccino Johnson&Johnson è attesa ad aprile. Inoltre due preparati molto promettenti anche contro le varianti sono già all’esame di Ema. Si tratta di Novavax e Curevac che, se approvati ad aprile, potrebbero da maggio portare a nuovi quantitativi disponibili per il secondo trimestre 2021. In questa pandemia c’è bisogno di tutti e degli sforzi di tutti, senza confini.

Volevo dire di guardare in prospettiva. Già da aprile, i quantitativi di vaccini disponibili in Italia saranno in forte aumento. Avremo indicativamente il 50% in più delle dosi e poi da maggio un raddoppio. La campagna vaccinale avrà una svolta da giugno-luglio con 400-500mila inoculazioni al giorno, rispetto alle attuali 100mila. In base ai dati disponibili, visto che AstraZeneca ha ridotto i rifornimenti, per i prossimi due 3 mesi il vaccino prevalente sarà comunque Pfizer-Biontech che andrà riservato alle persone fragili o grandi anziani che hanno la mortalità più elevata. I rifornimenti di J&J saranno invece ideali, grazie al vantaggio della dose unica, per distribuirlo ai medici di famiglia e ad altri nuovi vaccinatori”.

Magrini ha quindi affrontato il tema della sola dose del vaccino Johnson&Johnson. “Meglio indossare due scarpe buone che una sola malandata – ha detto come opinione personale – ma vi è ampio spazio di discussione. UK fece questa scelta al picco di 70 mila contagiati e con una disponibilità di vaccini superiore alla nostra mentre noi oggi siamo in una situazione meno grave anche se con alcune criticità”.

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.