La tecnologia utilizzata per produrre i vaccini anti Covid potrebbe determinare una svolta sull’Aids. A spiegarlo è Paolo Lusso, responsabile del Laboratorio di Patogenesi Virale del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (Niaid), con sede a Washington.
«Innanzitutto, è bene tenere i piedi per terra. Possiamo dire che questo è un primo passo verso la produzione di un vaccino anti Aids. Ma siamo ancora lontani dal traguardo finale», sottolinea in un’intervista al Corriere della Sera.
Lusso poi spiega: «Per molti anni noi scienziati abbiamo provato a fabbricare un vaccino in laboratorio. Abbiamo fatto tentativi molto sofisticati con risultati anche incoraggianti che hanno preparato la strada».
Per Lusso, «la piattaforma mRna ci ha offerto possibilità prima sconosciute. È un lavoro che qui al Niaid abbiamo iniziato nel 2017 in partnership con Moderna, l’azienda ora celebre per il vaccino anti-Covid. Tra l’altro vorrei sottolineare che c’è molta Italia in questa operazione. Il team di ricercatori di Moderna era prima guidato da Giuseppe Ciaramella e ora da Andrea Carfi. E poi anche Tony Fauci è di sangue italiano al 100%. E all’Italia è molto legato».
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