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L’Ue ha deciso, più energia nel PNRR, ma ora tocca a noi | L’analisi

Il Consiglio dell’Ue ha adottato mercoledì il regolamento che consente l’inserimento di capitoli dedicati al piano REPowerEU nei Piani nazionali di ripresa e resilienza.

L’obiettivo è di rafforzare l’autonomia strategica dell’Ue dalle importazioni russe di combustibili. La decisione aggiunge 20 miliardi ai “grants” di Next Gen EU e innalza il limite dei prestiti che possono essere ottenuti oltre il 6,8% del Pil.

La decisione si inquadra nelle nuove possibilità di gestione flessibile dei piani nazionali, che l’Italia chiedeva da tempo e che ha ottenuto dal recente Consiglio europeo.

Il nostro problema però non sono i soldi dei programmi europei, ne abbiamo chiesti fin troppi. Il nostro problema è che ci mancano i progetti – un vero piano energetico nazionale non esiste, mentre si accentua il dualismo tra Eni ed Enel sulla direzione da prendere.

Servono indicazioni che non sono state prese, e serve una capacità di spendere che per ora non si intravede.

Speriamo che la recente riorganizzazione delle strutture amministrative per la gestione del Pnrr non si traduca solo in una paralizzante occupazione di posti.

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