“L’andamento della domanda, soprattutto nella prima parte dell’anno, ci consentirà di chiudere i bilanci con una crescita nei fatturati, ma non possiamo assolutamente rallegrarci”.
È il commento di Giovanni Savorani, presidente di Confindustria Ceramica, in occasione della conferenza stampa di fine anno per fare il punto sull’andamento del settore.
“L’impressionante aumento nei costi di tutti i fattori produttivi, a partire dal gas naturale, sta mettendo a dura prova la competitività presente e futura delle nostre imprese”, prosegue Savorani.
Il preconsuntivo 2022 elaborato da Prometeia evidenzia per l’industria italiana delle piastrelle di ceramica volumi di vendite intorno ai 458 milioni di metri quadrati (+0,7% rispetto al 2021), derivanti da esportazioni nell’ordine di 364 milioni di metri quadrati (+0,2%) e vendite sul mercato italiano superiori ai 93 milioni di metri quadrati (+2,6%).
La crescita ha interessato l’area del Golfo e il Far East, stabili le vendite in Europa Occidentale, Balcani e America Latina; in flessione i mercati di Europa orientale e Nafta.
Ma sono i costi energetici a continuare a preoccupare: “Le quotazioni sul mercato Ttf, guidate dall’emergenza e dalla speculazione, avevano fatto lievitare la bolletta del gas dello scorso anno da 250 milioni di euro al miliardo: in questo 2022 si sono registrati nuovi picchi, che nel mese di agosto hanno raggiunto anche 16 volte la media storica di lungo periodo”, aggiunge il presidente.