Il caro carburante mette a rischio la sostenibilità economica di Ita Airways perché senza incentivi al Saf, cioè al carburante sostenibile per l’aviazione, rischia di non arrivare a febbraio.
È questo l’allarme lanciato da Fabio Lazzerini, nel giorno in cui il ministero dell’Economia, azionista unico della compagnia, ha rinnovato il cda, confermandolo ceo di Ita Airways, e ha indicato Antonino Turicchi presidente e consiglieri Gabriella Alemanno, Frances Ousleey e Ugo Arrigo.
Ita Airways è partita con “52 aerei di nuova generazione e l’anno prossimo ne entrano altri 39. Non sono numeri clamorosi” ma in questo modo la compagnia aumenta “la flotta del 50% in un colpo solo.
Per il 2025 Ita Airways mira ad avere la flotta più green in Europa con quasi l’80% di aerei a emissione ridotta”, ha detto Lazzerini al webinar “verso un’aviazione a impatto zero”.
Gli aerei green servono a Ita Airways “anche a ridurre la bolletta del carburante, che è diventato il costo più importante in azienda” ma se il carburante sostenibile per l’aviazione, il Saf, “costa tra le 6 e le 8 volte quello normale” c’è il rischio di non arrivare “neanche a febbraio”, ha avvertito il TOPmanager.
“Abbiamo cominciato fin da subito a sperimentare la tecnologia Saf (carburanti sostenibili per l’aviazione). Abbiamo l’accordo con Adr ed Eni sul programma Saf, ma anche qui richiamo la questione economica.
Vorremmo andare il più velocemente possibile sul carburante prodotto a minor impatto sull’ambiente ma in questo momento il Saf costa tra le 6 e le 8 volte il carburante normale.
A questo punto, essendo il carburante la voce più alta del nostro conto economico, se lo pago 6 volte tanto noi non arriviamo neanche a febbraio”.
Secondo Lazzerini, “qui deve intervenire un indirizzo: se il pubblico vuole che si vada verso un futuro più sostenibile e si introducano questi tipi di carburante questo deve essere incentivato, perché anche se l’azienda ha tutto l’interesse a farlo, da sola non ci riesce”.
Quindi, ha avvertito, “attenti a fare progetti di sostenibilità ambientale avulsi dalla economicità: l’azienda deve comunque guadagnare soldi.
Questa accelerazione e crescita importante della flotta per una ripresa che c’è e si vede” ci consente di “avere aerei efficienti che emettono meno co2 e consentono di ridurre del 25% la bolletta di carburanti e con un impatto positivo sui conti” ma in prospettiva servono incentivi al Saf.
“Quest’anno abbiamo ricominciato a importare passeggeri verso l’Italia, verso Fiumicino. L’anno prossimo continuiamo con questo investimento sul lungo raggio: puntiamo in totale ad aumentare la capacità di circa il 73%, ma in particolare sul lungo raggio la raddoppiamo, anzi l’aumentiamo del 107%.
Quindi continuiamo con l’impegno di collegare l’Italia ad altri pezzi del mondo”, ha prospettato Lazzerini, aggiungendo che il lungo raggio rientra nel primo pilastro della strategia di Ita perché “non solo è redditizio, ma aiuta anche il breve raggio”.
Inoltre, “stiamo per entrare in un progetto di sperimentazione di tecnologia completamente nuovo in Europa di monitoraggio dei collegamenti tra l’aeromobile e il mondo degli assistenti di volo che non solo semplificherà il processo ma renderà più identificare il percorso ottimale considerando i venti, il traffico aereo per la destinazione che ci consente di consumare meno carburante con impatto positivo sull’ambiente e sui conti”, ha aggiunto. Ita Airways ha “avuto una buona performance e nell’unico trimestre normale – prima avevamo pochissimo lungo raggio – abbiamo avuto tariffe medie di circa il 45-47% più alte rispetto al 2019 e circa il 20-25% più alte del budget. Siamo riusciti a incontrare la ripresa del mercato a prezzi sostenuti e con un’offerta importante”