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[L’intervento] Mario Draghi: «Il mio Governo ha dato credibilità, ora tocca ad altri»

Risposta pronta ai bisogni dell’economia e delle famiglie. E credibilità. Che è una componente “importante del perché l’Italia cresce”.

Mario Draghi torna a parlare dopo le settimane che hanno portato alla fine del suo governo. Un governo che lascia conti in ordine, anche meglio di quanto ci si aspettava, una crescita “veramente straordinaria”, che ha permesso “senza scostamenti” di intervenire di nuovo per proteggere famiglie e imprese dai rincari dell’energia e dalla corsa dell’inflazione. E che punta a portare a casa in tempo per lo scambio della campanella con il prossimo presidente del Consiglio tutti i 55 obiettivi del Pnrr, in anticipo sulla scadenza della fine dell’anno.

Non ci sarà un altro governo Draghi

“Certo resto un nonno” si schernisce davanti a chi gli chiede se sarà ancora “un nonno al servizio delle istituzioni” come aveva detto alla fine dello scorso anno. Ma alla domanda se ci sia, come chiedono alcuni leader, una sua “disponibilità”, ripete di avere “più volte” esposto la sua posizione. Non ci sarà, insomma, nessun altro governo Draghi. Chiudendo il Consiglio dei ministri “ho fatto gli auguri a chi va in vacanza e i migliori auguri per tutti i desideri e tutti i sogni di quelli che hanno la campagna elettorale, sono molto vicino a tutti loro”, racconta.

E per chi invoca la sua “agenda” segnala non tanto singoli temi, “le priorità le deciderà il prossimo governo”, ma la sua filosofia: “E’ difficile dire che esiste un’agenda: sono le risposte pronte ai problemi che si presentano. Risposta pronta e credibilità”, soprattutto “internazionale”, che è quella che aiuta, anche all’interno a “fare” quello che serve al Paese. “Avere il credito internazionale alto come lo ha l’Italia oggi – rivendica – è importantissimo per la crescita interna, per il benessere, per l’equità”, in sostanza “per fare tutte le riforme necessarie senza avere il vincolo di un esterno che è ostile”.

L’incertezza politica e geopolitca porta nubi all’orizzonte

Certo, c’è incertezza, anche “politica, e non solo da noi, anche geopolitica”, che fa addensare “nuvole” sulla fine dell’anno. Quindi sarà fondamentale, altro suggerimento per chi prenderà il suo posto a Palazzo Chigi, avere “consapevolezza delle difficoltà che tutti gli italiani affronteranno alla fine dell’anno”. E mantenere quella “coesione sociale” e il coinvolgimento delle parti sociali e delle forze politiche che è il “metodo” che ha consentito all’esecutivo, anche negli “affari correnti” di mettere in campo un provvedimento di “proporzioni straordinarie”, il decreto aiuti bis, che “serve ad aiutare le famiglie in questa fase di incertezza e a proteggere questa ripresa di fronte a un peggioramento del quadro internazionale”.

Draghi difende con forza l’operato del suo governo, dalla riposta alla crisi del gas (il governo ha diversificato l’offerta e la nostra posizione è decisamente migliore degli altri Paesi Ue per stabilità delle forniture e stoccaggi”) all’immigrazione (“abbiamo lavorato molto, si poteva fare di più, abbiamo fatto il possibile”). E ringrazia prima di tutto il ministro dell’Economia, Daniele Franco, che ha fatto “3, 4 non so quante finanziarie”, una attività che non credo non abbia precedenti”. Ma “tante cose non hanno più precedenti oramai”, si lascia andare.

Nessun sospeso

Lui l’esperienza la vuole chiudere senza lasciare sospesi, a partire dal dossier della vendita di Ita che “non è mia intenzione – scandisce – lasciare al prossimo governo”. Lo stesso vale per il contributo chiesto alle società energetiche, quella tassa sugli extraprofitti che in molti, finora, non hanno pagato. Nel decreto aiuti bis, 17 miliardi che il governo ha stanziato contro il caro-bollette, gli aumenti della benzina, la siccità, ci sarà una stretta per portare le aziende a versare il dovuto. “E’ mia intenzione che paghino tutto” perché, sferza le imprese, “non è tollerabile che in questa situazione” con famiglie e imprese “in difficoltà” ci sia “un settore che elude una disposizione del governo”.

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