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[L’intervento esclusivo] Stefano Laporta (presidente Ispra): «Giorgio Parisi orgoglio italiano. Per costruire un futuro sostenibile abbiamo bisogno di scienza e ricerca»

Una notizia, quella dell’assegnazione del premio Nobel per la fisica a Giorgio Parisi, che mi ha riempito di orgoglio da cittadino italiano; da Guglielmo Marconi nel 1909 a Enrico Fermi nel 1938, Emilio Segrè nel 1959, Carlo Rubbia nel 1984, Riccardo Giacconi (italo americano) nel 2002, ecco che il Nobel per la fisica torna in Italia con Giorgio Parisi, insieme ai climatologi Syukuro Manabe e Klaus Hasselmann.

La notizia mi suggerisce anche alcune riflessioni sulle prospettive che apre per il nostro Paese un riconoscimento di questo genere, oltre a confermarci quanto la scienza e la ricerca italiane siano assolutamente all’avanguardia ed apprezzate in tutto il mondo; un valore assoluto che dovremmo imparare ad apprezzare ed a valorizzare.

Questo è stato un anno impegnativo, stiamo cercando di uscire da una pandemia che ha sconvolto stili di vita, relazioni, economie ma per il nostro Paese è stato, per molti versi, un anno di vittorie, di soddisfazioni e di rinascita e il Nobel al Prof. Parisi rappresenta un segnale di ripartenza, di stimolo a continuare sulla strada intrapresa dell’impegno profuso negli studi ma più in generale nella scienza e nella ricerca. Se qualcosa ci ha insegnato la pandemia, è proprio il valore della ricerca, la necessità di investirci “cervelli”, risorse e tempo perché è grazie a questa che possiamo permetterci di ripartire.

Ho avuto l’onore di incontrare recentemente ad un evento del progetto ScienzaInsieme l’astronomo Michel Mayor, altro premio Nobel per la fisica nel 2019, con il quale mi sono complimentato anche per aver contribuito a comunicare la scienza dei traguardi più ambiziosi condividendola con noi, istituzioni scientifiche, ma anche con i cittadini e con un pubblico non esperto. Anche in questa occasione mi sento di ribadire che la scienza e le sue scoperte sono un patrimonio di tutti.

Nella sua “lectio magistralis”, che ebbi l’onore di introdurre, il Prof. Mayor, spiegando la sua attività di ricerca sugli esopianeti, concludeva affermando con forza un messaggio che in questi giorni è risuonato forte in occasione della Youth4Climate di Milano: abbiamo un solo pianeta, non esiste un pianeta B o un piano B e per poterci continuare a vivere dobbiamo custodirlo e salvaguardarlo.

Un messaggio di straordinaria attualità che lega due mondi apparentemente lontani; quello della fisica e quello della tutela dell’ambiente, ma che fa comprendere anche quanto siano fondamentali le interrelazioni e le interconnessioni tra i diversi ambiti della scienza e della ricerca e che spinge tutti noi ad uscire dai gusci dei nostri centri e laboratori per saperci misurare e confrontare tra di noi e con i cittadini.

Scienza e ricerca sono dunque fondamentali nella loro accezione più ampia e nobile per la tutela dell’ambiente, per affrontare le sfide globali della sostenibilità e saranno rafforzate solo dalla diffusione di una maggiore consapevolezza delle persone e un più stretto rapporto tra mondo della ricerca e vita quotidiana dei cittadini. I risultati, in termini scientifici e tecnici dalla scienza e della ricerca, devono essere costante nutrimento e la base per le scelte dei decisori pubblici.

Ho parlato di rinascita e il Nobel conferito al Prof. Parisi, lo scienziato più citato al mondo nel 2021 nelle pubblicazioni scientifiche riconosciute a livello internazionale, non è dunque solo un riconoscimento alla straordinaria novità ed attualità dei suoi studi sui sistemi complessi, ma ci consegna un segnale di ottimismo e speranza concreti nel futuro del nostro Paese, perché è anche di sete di conoscenze, di menti aperte e curiose che ha bisogno l’Italia per rialzare la testa ed acquisire nuova fiducia nel proprio sviluppo economico e sociale.

C’è bisogno di incrementare la ricerca consapevoli di quale ricchezza rappresenti per tutti noi, non solo per chi opera nel campo, ma – come ho detto – per l’intera società.

Il PNRR è una straordinaria occasione anche perché contiene tra le sue missioni fondamentali proprio lo sviluppo e l’implementazione della ricerca e delle attività connesse, in una logica di forte trasversalità con le altre missions fondamentali; la felice circostanza di oggi deve quindi essere da stimolo a noi tutti per impegnarci a fondo e raggiungere gli obiettivi ambiziosi ma non impossibili che il Paese si è dato.

Infine il Nobel di oggi, oltre a rendere onore al nostro Paese ed alla comunità scientifica nazionale, come ci ha ricordato il Presidente della Repubblica, contiene in sé un messaggio che va la di là della contingenza; i giovani studenti di oggi guarderanno ai loro studi con maggiore entusiasmo, con nuovi stimoli al loro impegno, a quel futuro di cui saranno i protagonisti indiscussi.

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