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Giovanni Legnini (commissario Ricostruzione): «Grandi semplificazioni e rafforzamento della macchina organizzativa»

«Lo scorso anno c’è stata una fortissima semplificazione di molte procedure». Afferma Giovanni Legnini, il commissario straordinario del governo per la ricostruzione, facendo il punto sulla ricostruzione delle zone colpite dal sisma del 2016. «Mi è stato attribuito maggiore potere che stiamo utilizzando soprattutto per i centri maggiormente distrutti come Amatrice e altri. È stata rafforzata pure la macchina organizzativa attraverso assunzioni e non ultimo, c’è un’importante condivisione tra la struttura commissariale, Regioni e Comuni».

«Fino a un anno e mezzo fa, il cittadino riceveva il contributo dopo 15-16 mesi dalla data di presentazione della relativa richiesta. Attraverso alcune norme, invece, ora sono previsti tempi contingentati grazie ai quali il richiedente riceverà il contributo al massimo dopo 110 giorni dalla presentazione della domanda».

Evidenzia che «la fase della semplificazione è conclusa», sostiene in un’intervista a Il Tempo. «Tuttavia, stiamo lavorando all’emanazione di un Testo unico delle numerose ordinanze che ci sono state. In merito, abbiamo predisposto una bozza della ricostruzione privata e che è fase di consultazione con i cittadini, comitati, sindaci e Regioni. A fine ottobre dovremmo vararlo definitivamente».

Un paio di miliardi dovrebbero arrivare anche con il Pnrr.

«Il fondo complementare al Pnrr contiene uno stanziamento di 1 miliardo e 780 milioni. Soldi, in estrema sintesi, destinate a due aree di spesa. Una riguarda misure complementari alla ricostruzione, quindi parliamo di interventi per rendere attrattivi e sicuri città e borghi. L’altra area di spesa è destinata alle imprese e attività produttive in particolare nel turismo, cultura e capitale umano. Entro fine settembre, avremo il quadro dettagliato di quante risorse andranno a ogni singolo intervento e come verranno destinate».

Attorno alla ricostruzione ruotano 23mila professionisti, 2.700 imprese capofila, migliaia di cantieri. Come difendere questa economia dalla malavita organizzata?

«Ci sono state delle misure interdittive, poche e isolate, ma occorre tenere la guardia molto alta. Com’è noto, le mafie seguono i flussi di denaro pubblico. C’è una struttura presso il ministero degli Interni che ha una funzione di prevenzione, oltre alle tradizionali istituzioni competenti. E noi adesso abbiamo aggiunto il controllo dei cantieri attraverso un badge che permetterà di tracciare le presenze nei luoghi di lavoro. Dati che confluiranno su una piattaforma informatica per i controlli».

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