Nei primi 7 mesi del 2024 rispetto allo spesso periodo del 2023 le denunce di infortunio nel settore delle costruzioni sono aumentate di 2.825 unità.
Se tra gennaio e luglio dell’anno scorso gli infortuni hanno interessato 18.727 persone, quest’anno sono saliti a 21.552 (+15,1%).
Lo rileva l’Ufficio studi della Cgia.
A livello regionale, le variazioni di crescita più importanti hanno interessato l’Umbria (+25,1 per cento), la Campania (+24,2 per cento), la Sardegna (+23,3 per cento) e la Liguria (+21,3 per cento).
Le denunce con esito mortale nel settore edile nella prima parte del 2023 erano state 58, quest’anno sono salite 79 (variazione assoluta +21).
In valore assoluto le regioni più interessate dagli incidenti mortali sono state la Lombardia e la Sicilia, ognuna con 10 decessi.
Nei primi 7 mesi di quest’anno, in tutti i luoghi di lavoro ci sono stati 18 morti in più del 2023.
A Roma, Pavia, Bologna, Ferrara e Palermo le situazioni più drammatiche.
In Italia complessivamente ci sono oltre mille morti sul lavoro e quasi 600mila infortuni all’anno.
I cantieri sono tra i luoghi di lavoro più a rischio di incidenti fatali, in particolare per la caduta dall’alto, per seppellimento a seguito di lavori di sbancamento e per soffocamento a seguito di interventi in ambienti confinati.
Purtroppo, nei primi mesi di quest’anno la situazione è peggiorata.
Tra gennaio e luglio il numero totale dei decessi avvenuti in tutti i luoghi di lavoro presenti nel Paese ha interessato 577 persone, 18 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso