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[L’analisi] Il treno Milano-Parigi è un bene per le infrastrutture ma bisogna aumentare il traffico

“L’idea del collegamento Milano-Parigi è nata dalla volontà del gruppo di perseguire una strategia di espansione sui mercati europei. La risposta finora è stata ottima”.

Con queste parole Roberto Rinaudo, amministratore delegato di Trenitalia France, ha aperto il suo intervento nell’ultima giornata di MilanoParigiCapitali 2022.

Durante l’ultimo appuntamento dell’evento organizzato da Class Editori, MF-Milano Finanza e Class Cnbc dedicato alle città Capitali dei capitali, Rinaudo ha raccontato l’esperienza di una grande azienda dei trasporti italiana che è sbarcata in prima persona nel mercato francese.

Citando le parole di Rinaudo, la decisione strategica della sua impresa è stata dettata dal fatto che “la Francia è il secondo mercato europeo, sia in termini di dimensioni sia per la forte propensione a usare il mezzo ferroviario”.

Il 18 dicembre 2021 Trenitalia ha avviato il collegamento Milano-Parigi, ampliato poi il 5 aprile con un’offerta nazionale di sei collegamenti giornalieri tra Parigi e Lione.

La rete “ci rende fieri”, ha puntualizzato Dariush Kowsar, directeur Europe di Sncf Reseau, ricordando l’importanza della partnership che rappresenta anche “una prima fase nell’ambito del Green Deal dove abbiamo tutti una missione di decarbonizzazione al 2024”.

Al centro del dibattito del panel odierno si è posizionato anche il sistema italiano dei trasporti che ha bisogno di un consolidamento ma che può apprendere dal modello francese.

“Sebbene la Francia abbia un mercato forse più maturo, la rete italiana sta progredendo in maniera impressionante, 24 miliardi di euro sono stati dedicati a sviluppare la rete ferroviaria italiana.

Bisogna lavorare in collegamento con i nostri partner italiani per aumentare il traffico. È una sfida di formazione ma anche, nel lungo termine, una sfida che vuole trasformare infrastrutture che migliorino gli spostamenti tra i due Paesi” ha concluso Kowsar.

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