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La presidente Bce Christine Lagarde benedice Unicredit-Commerzbank ed apre a un nuovo taglio dei tassi | L’analisi

Christine Lagarde benedice la fusione tra Unicredit e Commerzbank.

Nel momento in cui gli occhi dell’intera Europa sono puntati sulla Germania per capire che cosa accadrà, la presidente della Bce dinnanzi all’Europarlamento lascia capire apertamente qual la posizione: “Le fusioni bancarie transfrontaliere sono auspicabili – ha detto -. Non faccio osservazioni su fusioni specifiche”, ha precisato.

Poi ha aggiunto: “Considero le fusioni tra banche nell’area euro desiderabili, comportano benefici”.

“Chiaramente -ha aggiunto – ogni tentativo, specie se su basi transfrontaliere, di allargare, approfondire e rafforzare le banche europee porta un vantaggio.

Tenendo a mente che non tutte le fusioni vanno bene e ci sono punti deboli e rischi che vanno considerati nel processo.

E dev’essere fatto dagli stakeholder.

E vi posso assicurare che la Bce, attraverso il braccio di supervisione e verifica, farà il suo lavoro”.

Rispondendo successivamente a una domanda, Lagarde ha ribadito che “le banche più grandi con migliore redditività, una scala più ampia, migliore situazione del debito, è probabile che possano meglio competere con le banche americane e cinesi: come ogni altra fusione transfrontaliera, la Bce analizzerà il caso Unicredit-Commerzbank senza una inclinazione particolare”.

Già lo scorso 12 settembre, dopo che Unicredit aveva annunciato l’acquisto della prima quota del 9% dei Commerzbank, la numero uno della Bce aveva detto che “il consolidamento bancario a livello europeo è auspicato da molto tempo da varie parti e sarà interessante vedere come procederà nelle settimane che verranno”.

Non a caso, secondo i rumors, diversi banchieri centrali sarebbero infastiditi, che ha espresso palese contrarietà alle possibili nozze tra i due istituti.

Tornando alla politica monetaria, Lagarde ha detto che “i nuovi dati hanno rafforzato la fiducia nel tempestivo ritorno dell’inflazione al nostro obiettivo del 2%”, cosa di cui il Consiglio direttivo terrà conto nella prossima riunione di ottobre”.

“Continueremo a seguire un approccio dipendente dai dati per determinare il livello e la durata appropriati della restrizione, concentrandoci sulle dinamiche dell’inflazione sottostante e sulla forza della trasmissione della politica monetaria”, evidenzia.

Parlando del prossimo futuro, “l’inflazione potrebbe aumentare temporaneamente nel quarto trimestre di quest’anno, poiché i precedenti forti cali dei prezzi dell’energia escono dai tassi annuali, ma gli ultimi sviluppi rafforzano la nostra fiducia che l’inflazione tornerà all’obiettivo in modo tempestivo.

Ne terremo conto nella nostra prossima riunione di politica monetaria a ottobre”.

Dopo queste parole l’Eurotower anticiperà il terzo taglio dei tassi dell’anno già ad ottobre, preoccupata per gli ultimi dati che indicano un forte rallentamento del quadro macroeconomico?

“Prevediamo un taglio di 25 punti base”, scrivono gli esperti di Bnp Paribas, secondo cui “i dati recenti indicano un aumento del rischio di un deterioramento più marcato dell’attività economica nell’eurozona, mentre le prospettive di inflazione a breve termine appaiono positive”.

Parallelamente, però, la stima di “un altro taglio a dicembre” rimane al momento l’ipotesi più probabile, anche se le parole di Lagarde hanno fatto sorgere più di un dubbio negli investitori, tant’è che dopo il suo discorso i rendimenti dei titoli di Stato dell’area euro sono scesi, con il tasso del Btp a 10 anni sceso al 3,44% e quello sul bund al 2,11%. Lo spread è a 132 punti base.

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