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Jill Morris (Ambasciatrice britannica in Italia): «Dopo la Brexit ci saranno cambiamenti, ma gli scambi commerciali con l’Italia non devono subire arresti»

La prossima conferenza preparatoria del summit Onu sul clima, in agenda a Milano nell’autunno del 2021, sarà anche l’occasione per creare una piattaforma tra imprese italiane e britanniche, nel campo  dell’imprenditoria sostenibile. “Milano è un centro molto importante per la finanza e vorremmo esplorare ogni possibile percorso per rafforzare la  collaborazione, non soltanto nel campo dei servizi finanziari, ma per la  transizione verso la sostenibilità”, spiega l’ambasciatrice britannica in Italia, Jill Morris a colloquio con MF-Milano Finanza dopo l’accordo per  un’uscita controllata del Regno Unito dall’Unione europea. L’intesa da 1.246 pagine raggiunta da Londra e Bruxelles detterà quindi le nuove regole nei rapporti bilaterali.

“Nonostante l’accordo ci saranno comunque cambiamenti”, ricorda la diplomatica, “Il Regno Unito esce dal mercato unico e dall’unione doganale. Per questo è importante prepararsi. Abbiamo quindi lanciato la campagna Keep Business Moving, con una portale dedicato (gov.uk/eubusiness) dove le imprese potranno trovare le informazioni sulle nuove regole necessarie per continuare a fare scambi con il mercato britannico”.   

Come cambieranno i rapporti con Bruxelles? “L’intesa porta stabilità e certezza. Come sottolineato dal primo ministro Boris Johnson saremo amici e alleati. Siamo legati non soltanto per motivi affettivi, culturali e storici ma anche strategici. Quello britannico resterà il mercato più importante per gli europei. I rapporti rimangono solidi, anche per merito dei 4 milioni di cittadini europei, 700 mila dei quali italiani, che continuano a vivere e lavorare nel nostro Paese dando un contributo importante alla nostra società”.

Cosa c’è da aspettarsi nei rapporti tra Londra e Roma? “Il 2021 sarà un anno speciale. Abbiamo l’opportunità di collaborare  attivamente nell’ambito della presidenza britannica del G7 e di quella italiana del G20. Ci sarà inoltre la Conferenza Onu sul clima, la Cop26, che ospiteremo a Glasgow a novembre e che sarà anticipata a ottobre dalla conferenza preparatoria a Milano. Avremo l’opportunità di guidare la comunità internazionale nella fase della ricostruzione post pandemica, con l’auspicio di un futuro diverso e migliore.

Quanto agli scambi, negli ultimi anni abbiamo assistito a un aumento dei flussi di investimento, commerciali, turistici e di studenti. Nel 2020 l’Italia è stato il decimo partner commerciale del Regno Unito. Alla fine del secondo trimestre gli scambi hanno superato i 40 miliardi di sterline. Sono andati bene soprattutto l’automotive, l’abbigliamento, i prodotti alimentari, e il farmaceutico. E’ cruciale che la collaborazione non soffra battute d’arresto anche perché ci sono opportunità in vista della ripresa, in  particolare su sostenibilità e tecnologia”.

Il settore finanziario risentira’ dell’accordo?  “Prima dell’accordo abbiamo detto di voler permettere alle imprese Ue di fornire servizi finanziari nel nostro Paese. Al momento però la Commissione non ha ancora deciso sulla reciprocità di tale approccio. Londra resta uno snodo globale per i flussi di capitali finanziari e lo rimarrà. Speriamo di vedere ulteriori sviluppi in questo settore”.

Vi aspettate meno studenti o lavoratori? “Chi è già nel Regno Unito come lavoratore o studente vedrà i diritti preservati dall’accordo e avrà ancora tempo fino al 30 giugno per registrarsi. Da gennaio i turisti che vorranno visitare il Regno Unito per breve tempo, 90 giorni, lo potranno fare senza visto. Per lavorare alla fine del periodo transitorio ci sarà invece una nuova procedura. Siamo aperti ai talenti italiani e internazionali e continueremo ad accogliere studenti internazionali. Non ci saranno quote e cercheremo anzi di aumentare il numero di studenti. Inoltre potrà essere più facile per i laureati internazionali trovare lavoro nel Regno Unito. Al termine di un  corso di laurea e master potranno restare altri due anni, tre anni per chi ha completato il dottorato”.

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