In Europa, il riutilizzo delle acque reflue è decisamente limitato essendo previsto solo in alcuni paesi dove, peraltro, solo una piccola parte delle acque reflue trattate viene riutilizzata: soltanto il 2,4% delle acque reflue urbane trattate in Ue è, infatti, soggetto a riuso.
In Italia solo il 4% delle acque reflue trattate viene riutilizzato.
L’utilizzo agricolo indiretto risulta essere la pratica più diffusa.
È questo emerge dall’Osservatorio sul settore idrico ‘L’opportunità del riuso delle acque reflue depurate’ di Acea e Intesa Sanpaolo in occasione dell’accordo tra le due società.
“L’attenzione delle imprese a un uso efficace ed efficiente della risorsa idrica è ancora limitata: il riutilizzo della risorsa risulta diffuso solo al 5,4% delle imprese”, emerge dall’analisi.
Per Arera il potenziale di riuso è pari al 21% del volume totale di acque depurate, a parità di dotazioni impiantistiche e tecnologiche.
Il potenziale potrebbe essere superiore a fronte di un ampiamento della capacità di depurazione di qualità elevata.
Il riutilizzo può essere implementato nelle attività agricole, nei processi industriali e in alcuni usi civili.
L’incrocio fra domanda reale e offerta potenziale in agricoltura evidenzia che in alcune Regioni, i volumi depurati potrebbero soddisfare in modo completo le esigenze d’uso irriguo.