Forse, nel corso di questa legislatura, potrebbe giungere a una conclusione «il dibattito sulla costituzione della rete unica tlc». A parlarne è il presidente del Polo del Gusto, Riccardo Illy. «La logica di fondo è chiara e condivisibile; si crea una infrastruttura sulla quale possono circolare, pagando una fee, tutti i dati delle imprese di tlc in concorrenza fra loro. Ciò che già avviene con le ferrovie, dove RFI gestisce la rete utilizzata da Trenitalia, Italo e altri concorrenti per fornire i migliori servizi di trasporto merci e passeggeri. E avviene pure nel vettoriamento dell’energia elettrica: Terna gestisce la rete e le società di servizi, da Enel alle multi-utility, la utilizzano per la distribuzione finale ai singoli utenti».

«È anche chiaro il vantaggio per la collettività di avere una rete tlc unica gestita da un soggetto a controllo pubblico: solo questo può garantire che la rete venga sviluppata anche dove è meno o per nulla economico realizzarla, come le zone meno abitate della montagna. L’economia di scala complessiva può in parte compensare la diseconomia della rete nelle zone più remote», dice sulle pagine del magazine online InPiù.net.

«La sinergia fra la rete elettrica e di tlc potrebbe indurre il Governo, a prescindere dalle procedure previste per l’acquisizione delle reti dai vari operatori attuali, ad affidarne la gestione a Terna. Sempre di elettricità si tratta, anche se con tensioni e potenze diverse; inoltre dove viaggia l’energia elettrica possono viaggiare anche i bit dei segnali audio, video o dati. Vantaggio finora sfruttato solo in minima parte. Terna è inoltre già quotata in borsa e potrebbe garantire anche notevoli sinergie gestionali e di governance».