Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

Il pericolo di un allargamento del conflitto in Medio Oriente è sempre più concreto | L’analisi di Nathalie Tocci

Su La Stampa Nathalie Tocci parla del pericolo di un’escalation del conflitto in Medio Oriente a guerra regionale: “Fino a poche settimane fa – scrive l’editorialista – pareva di no.

Israele, si diceva, ha filo da torcere a Gaza, dove lo sradicamento di Hamas appare sempre più una chimera, e tutto dovrebbe volere tranne l’apertura di un nuovo fronte a nord contro Hezbollah, tanto meno una guerra contro l’Iran.

A sua volta, neppure Teheran ha interesse in una guerra regionale.

Lo stesso vale per Hezbollah.

Per non parlare degli Stati Uniti.

Unici ad avere interesse a un allargamento del conflitto sono Hamas, che però è immersa nella propria battaglia di sopravvivenza, e la Russia, anch’essa con le sue gatte da pelare in Ucraina.

Entrando nel quarto mese di guerra, qualcosa è cambiato, e non per il meglio.

Mentre rimane vero che Iran e Hezbollah, così come gli Stati Uniti, scongiurano una guerra regionale – osserva Tocci – è Israele che dà, invece, segnali sempre più chiari di volere alzare il tiro.

A partire dall’assassinio in Libano del numero due di Hamas all’uccisione, ieri, di un comandante di Hezbollah nel sud del Libano, avvenuti per mano israeliana.

C’è chi li considera atti di provocazione, chi si limita a osservare l’innalzamento della soglia del rischio per Israele.

Fatto sta che il Paese sembra intenzionato a perseguire con l’uso della forza i suoi obiettivi, che si tratti dell’eliminazione dei capi di Hamas ovunque essi siano, oppure del ritiro di Hezbollah dal confine con Israele.

Gli Stati Uniti hanno fallito miseramente nell’evitare il massacro di Gaza, ma sono per ora riusciti, quando più quando meno, a contenere l’espansione regionale della guerra attraverso deterrenza militare e attivismo diplomatico, ripreso in questi giorni con la missione del segretario di Stato Antony Blinken nella regione.

Ma così come le buone maniere non sono riuscite a persuadere Israele a proteggere i civili di Gaza, difficilmente funzioneranno a convincerla a fare un passo indietro in Libano.

D’altronde, Israele sa che se anche dovesse forzare la mano, difficilmente l’America, con l’Europa a traino, l’abbandonerebbe.

E quindi – conclude – continuerà a giocare con il fuoco

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.