L’accelerazione impressa da Trump al processo di logoramento (in atto da tempo) delle relazioni euro-atlantiche, mentre incombe sul continente la minaccia russa, rimescola tutte le carte. Anche se non sono mancate, negli ultimi anni, attenzione e iniziative da parte dell’Unione, è solo ora – osserva sul Corriere della Sera Angelo Panebianco – che sulla difesa europea si comincia (forse) a fare sul serio.
È l’inizio di un processo che inciderà sugli equilibri interni agli Stati europei. È ormai chiaro che a scontrarsi saranno due opposte visioni di ciò che deve essere l’Europa futura: possiamo chiamarle l’opzione «Bielorussia» e l’opzione «Europa sicura».
Da un lato, c’è la proposta di quelli che (in nome, dicono, di ideali pacifisti) vorrebbero volare a Mosca per trattare il passaggio del proprio Paese nell’area di influenza russa.
Dall’altro lato, ci sono quelli che non ci stanno, quelli che apprezzavano la protezione militare americana e che, in mancanza, vogliono che l’Europa si doti di un proprio potere deterrente, sia pure coordinandosi, per quanto sarà ancora possibile, con l’organizzazione Nato.
Prendiamo il caso dell’Italia. Come potrà presentarsi alle prossime elezioni una coalizione di governo nella quale lo scontro fra le opzioni di cui sopra è praticamente quotidiano?
Per ora la coalizione tiene in virtù della leadership di Giorgia Meloni e del fatto che la condivisione del potere agisce da collante, ma le scelte che incombono metteranno sempre più in rotta di collisione le due opposte anime politiche.
Se la maggioranza è nei guai (e lo è), in guai maggiori è l’opposizione, dove non c’è neppure il collante del potere. La posizione meno invidiabile è quella del Partito democratico.
Esso appare diviso fra la tentazione di contendere ai «bielorussi» le piazze pacifiste e la necessità di non spezzare il legame con il suo tradizionale europeismo.
Sulla carta, l’opzione Bielorussia è in minoranza all’interno dei vari Paesi europei (Italia compresa). Ma il nostro è un continente «vecchio», in declino demografico.
Gli anziani, per lo più, si aggrappano alle antiche abitudini, non vogliono che la loro routine quotidiana subisca scosse.
Come convincerli ad adattarsi a condizioni nuove, a un mondo cambiato che, per ciò stesso, necessita di nuove regole?
La partita fra l’opzione Bielorussia e l’opzione Europa sicura è aperta, gli esiti imprevedibili.