Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

Il falso rigore di Berlino | L’analisi di Tonia Mastrobuoni

«Dopo aver strigliato per anni i furbetti del Sudeuropa» osserva l’editorialista Tonia Mastrobuoni su Repubblica «la Germania ha scoperto che annunciare centinaia di miliardi di euro di spesa senza metterla a bilancio è una sensazione inebriante. Nel 2020 Berlino aveva stanziato 150 miliardi per le misure anti-Covid, due anni dopo il governo Scholz è tornato alla carica con la promessa di 100 miliardi per rimettere in sesto la disastrata Bundeswehr, e nell’autunno dello stesso anno, ne ha buttati sul piatto altri 200 per far fronte all’emergenza energetica (facendo infuriare, peraltro, mezza Europa)».

«La domanda che ne consegue, allora, è: quanto è credibile la finanziaria che Lindner presenterà oggi per il 2024, accompagnandola con solenne promesse di un ritorno all’austerità e al rigore, se queste poste straordinarie e mostruose di bilancio non figureranno ex ante nel disavanzo e nel debito? Pochissimo, secondo la Corte dei Conti tedesca, che ha bocciato sonoramente queste scelte di politica economica, accusando il governo Scholz di scarsa trasparenza ma anche di compromettere la credibilità dei conti pubblici e dello stesso “freno al debito”. Le stesse critiche, un po’ più sfumate» sottolinea Mastrobuoni «erano arrivate nell’autunno del 2022 anche dalla Bundesbank».

«La seconda domanda che viene spontanea dopo clamorosa bocciatura della Corte dei conti tedesca è, appunto: questo smacco alla credibilità dei suoi conti cambierà la posizione della Germania sul Patto di stabilità? In teoria, no. Perché Lindner deve capitanare il fronte dei rigoristi come la Finlandia o l’Austria che chiedono regole stringenti sui conti pubblici. E perché l’Eurostat, come riporta una autorevole fonte comunitaria, ha accettato, purtroppo, il trucco tedesco del Sondervermoegen, cioè della posta che resta fuori dal bilancio finché i soldi non vengono stanziati».

«Sulla carta Lindner può infischiarsene dei rilievi della Corte dei Conti e continuare a fare la faccia feroce in Europa. Con o senza trucchi contabili, a Lindner potrebbe convenire un po’ di cautela, nella definizione delle nuove regole sul disavanzo. Un vincolo, peraltro» conclude l’editorialista «che metterebbe in difficoltà molti Paesi, se la riforma di aprile venisse approvata senza modifiche – Italia in testa che è già ben oltre il 3%».

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.