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Jan Freitag (Direttore Nazionale per l’analisi del mercato Hospitality presso CoStar Group: «Il settore alberghiero di New York sta soffrendo». Ecco i licenziamenti

Marriott International licenzierà con effetto permanente 850 dipendenti del suo hotel di Times Square, dopo il disastroso impatto della pandemia di Coronavirus sul settore alberghiero newyorkese.    L’operatore alberghiero ha recentemente fatto sapere alle persone interessate che lasceranno la società dal 12 marzo. «Non avremmo mai pensato che saremmo stati costretti a procedere in  questo modo», si legge in una lettera del 9 dicembre firmata dal Direttore Generale dell’hotel. «La gravità senza precedenti della crisi sanitaria, tuttavia, ci ha costretti ad assumere delle decisioni difficili».

Il settore alberghiero di New York City, con il precipitare della domanda di viaggi business e leisure, ha sofferto in modo spropositato rispetto ad altre regioni del Paese. È quanto affermato da Jan  Freitag, Direttore Nazionale per l’analisi del mercato dell’Hospitality presso CoStar Group. Secondo i dati raccolti da CoStar, le stanze d’albergo delle strutture di New York City hanno riportato un tasso di occupazione del 33,8% nella settimana conclusa il 5 dicembre, contro il 90,8% registrato un anno prima. Freitag ha tuttavia specificato che tale tasso di occupazione si basa sulle camere attivamente disponibili e non tiene conto degli hotel che hanno chiuso temporaneamente durante la pandemia. Il tasso di occupazione di tutte le camere d’albergo – aperte e chiuse – nella città è risultato del 24,7% nella prima settimana di dicembre.

Il New York Marriott Marquis è situato nel cuore del distretto dei teatri della città di New York e, dalla sua lounge all’ottavo piano, offre inedite viste su Times Square. È dotato inoltre di diverse sale da ballo per grandi eventi o riunioni aziendali. Il quartiere, solitamente affollato, in questo momento offre poco agli ospiti dell’hotel, dato che i teatri di Broadway rimarranno chiusi fino a giugno e che molti impiegati continuano a lavorare da casa.

Alcuni dipendenti hanno denunciato una scarsa comunicazione di informazioni da parte della catena. Hilda Salcedo, una cameriera che lavora per Marriott dal 2000 e presso la sede di Times Square dal 2013, ha dichiarato che ai lavoratori non sono stati forniti dettagli sui possibili pacchetti di  liquidazione, aggiungendo che si stava comunque preparando alla possibilità che il suo lavoro non sopravvivesse alla pandemia.   

Una portavoce di Marriott ha tuttavia specificato che i lavoratori licenziati riceveranno informazioni sulle indennità di licenziamento all’inizio del prossimo anno. Tutto lo staff interessato ha continuato a ricevere sussidi sanitari durante la pandemia e la copertura assicurativa continuerà a  essere garantita loro fino all’ultimo giorno di lavoro.

In tutta New York City, secondo quanto si evince dai dati del Dipartimento del Lavoro, il numero dei posti di lavoro nel settore degli alloggi del mese di ottobre (questi i dati più recenti a disposizione) è del 38% più basso rispetto all’anno prima.   

Secondo Freitag, la distribuzione dei vaccini contro il Coronavirus iniziata lunedì negli Stati Uniti è da leggersi come un dato di speranza, che fa pensare a un’imminente ripartenza nel settore dei viaggi. Anche se ci vorrà ancora del tempo prima che il vaccino sia distribuito su larga scala. Il numero di hotel che potranno resistere fino ad allora dipenderà dalle concessioni garantite dagli istituti di credito ai proprietari. E dal fatto che gli stessi proprietari continuino a considerare gli hotel come il miglior utilizzo delle loro proprietà, ha aggiunto.   

«Non oggi, non domani, ma si può almeno immaginare un futuro in cui gli uffici saranno di nuovo aperti e i viaggiatori transitori torneranno di nuovo a New York City», ha concluso Freitag. «E Broadway alla fine  riaprirà. La grande domanda ovviamente è: quando?». 

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