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Alberto Heimler (economista): «Vi spiego i prezzi del gas e il ruolo del regolatore»

Gli elevati prezzi del gas stanno continuando a far preoccupare e si continua a discutere sul ruolo del regolatore. Ad analizzare la situazione è l’economista Alberto Heimler. «Quando dopo la guerra del Kippur dell’ottobre 1973 i paesi esportatori di petrolio (OPEC) decisero di aumentare il prezzo del barile di petrolio da 3$ a 10$ al barile, la risposta dei paesi importatori fu l’austerità (le domeniche a piedi), non potendo in breve tempo risparmiare energia tramite il progresso tecnico e l’innovazione (che poi sono arrivati). Che stupidi fummo tutti! Dovevamo mettere un tetto al prezzo del barile di petrolio e affermare tutti insieme, noi paesi importatori, che non avremmo pagato più di 5 dollari al barile».

«Quello che sarebbe successo è ovvio: i distributori di benzina sarebbero rimasti a secco! Adesso, a fronte di restrizioni severe delle quantità di gas, non più solo di quelle marginali con la chiusura, speriamo temporanea, del gasdotto North Stream, non vogliamo accettare i corrispondenti aumenti dei prezzi. A fronte di diminuzione delle quantità ci sono due modalità, o i prezzi aumentano o il gas viene razionato. Sostenere che il prezzo deve essere bloccato significa dire che vogliamo il razionamento: 5 ore al giorno di gas per tutti?», scrive sul magazine online InPiù.net.

«Se poi gli effetti sulle quantità sono modesti perché abbiamo altri fornitori (la Norvegia, l’Algeria ecc.) i prezzi potrebbero non crescere tanto e l’autorità di regolazione dell’energia (adesso Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, Arera) potrebbe disciplinare i fornitori con un’adeguata regolazione dei prezzi (basata sui prezzi medi di approvvigionamento, non sui prezzi marginali del mercato spot)», afferma. «Al riguardo, lo scorso 29 luglio la stessa Arera ha inviato a Governo e Parlamento una segnalazione che, se ho capito bene, continua, sia pure con alcuni aggiustamenti rispetto al passato, a mantenere i prezzi del gas ancorati al prezzo marginale, ossia il prezzo pagato per soddisfare la domanda marginale, ossia quella non coperta dai contratti di lungo periodo».

«Non capisco perché il costo dell’approvvigionamento del gas, CMEM nella terminologia dell’Autorità, non venga adeguato al costo medio di approvvigionamento, così da evitare che gli extra-profitti siano realizzati, invece che tassarli dopo. Questa tassazione successiva è altamente inefficiente perché incentiva le imprese a sperperare questi guadagni eccessivi, in sedi lussuose, benefici vari per i manager, bonus ecc. È molto meglio evitare che gli extra profitti si formino. Agendo con la tassazione si rischia di non trovarli più! La ragione per cui le autorità di regolazione sono state istituite non è proprio quella di evitare gli extra-profitti di monopolio?».

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