Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

Daniele Franco (Ministro Economia): «Il tempo è una variabile importante per realizzare il PNRR»

Gli italiani che conoscono i contenuti del Pnrr sono meno del 20%, mentre quasi il 40% ne conosce al massimo il nome. Lo rivela il Censis nel 55esimo Rapporto sulla situazione sociale del Paese. In particolare, secondo lo studio, la consapevolezza della necessità della transizione energetica è ancora parziale: la maggior parte degli italiani (57,8%) ritiene che nel 2050 l’energia continuerà a dipendere prevalentemente dalle fonti fossili.

Il Censis fa notare che nelle 270 pagine del Pnrr la parola transizione compare 133 volte, accompagnata dalle più disparate specificazioni (ecologica, digitale, giusta, verde, green, ambientale, energetica, sostenibile, equa, inclusiva, forzata, 4.0, tecnologica, burocratica, verso il cloud); ma due sono i concetti che si sono affermati di recente, cioè la transizione ecologica e la transizione digitale.

Quando manca meno di un mese alla fine dell’anno sono 16 i traguardi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ancora da raggiungere. Al momento, tra investimenti e riforme, gli obiettivi centrati sono 35 sui 51 fissati per il 2021. “Il tempo è una variabile importante”, ha sottolineato ieri il ministro dell’Economia Daniele Franco dando conto dell’ultimo aggiornamento nel corso del Rome Investment Forum 2021 organizzato dalla Febaf, ricordando come rispettare le scadenze fissate dal Pnrr sia “cruciale” perché esse sono legate “all’esborso delle risorse”.

Nelle ultime settimane il bilancio si è arricchito di sei nuovi traguardi rispetto ai 29 di cui ha dato conto il monitoraggio di inizio novembre. L’Italia procede a tappe forzate per rispettare gli impegni assunti con la Ue. A fine settembre il conto si fermava infatti a 13 riforme e investimenti realizzati, mentre a metà ottobre nel Documento Programmatico di Bilancio si parlava di 21 target messi al sicuro, pari al 41% del totale.

Nel governo d’altronde è forte la convinzione che il successo dell’Italia nella spesa dei 191 miliardi del Next Generation Eu rafforzerebbe il coordinamento e l’integrazione Ue, “laddove un fallimento avrebbe con ogni probabilità l’effetto opposto”, ha ribadito Franco, riprendendo un concetto espresso in più occasioni anche dal premier Draghi. A sottolineare i “buoni progressi” dell’Italia è stato anche il commissario Ue agli Affari Economici Paolo Gentiloni.

A preoccupare l’ex premier sono al contrario gli effetti sulla crescita di alcuni Paesi delle restrizioni degli ultimi giorni per contrastare il colpo di coda della pandemia- Timori condivisi dal presidente dell’Abi Antonio Patuelli, secondo il quale per le banche occorre quindi “un’urgente riflessione” sull’opportunità di prorogare moratorie e garanzie pubbliche sui prestiti.

Sempre sul versante Pnrr, Simest ha prorogato al 31 maggio 2022 il termine per presentare richiesta di accesso al Fondo 394, destinato a sostenere l’internazionalizzazione delle pmi e investimenti nelle transizioni digitale e verde. A sua volta la Conferenza Unificata ha assegnato a Regioni ed enti territoriali 3,2 miliardi di euro per infrastrutture idriche, sviluppo delle Zes e piste ciclabile.

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.