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Ernesto Galli Della Loggia (storico): «Gli interessi dell’Italia e della Ue non sono quelli degli Stati Uniti»

«Gli interessi dell’Italia e della Ue non sono quelli degli Stati Uniti». Ernesto Galli Della Loggia, sul Corriere della Sera, cita questa frase spesso usata dai ‘critici’ della guerra in Ucraina e confuta la tesi che la sostiene: “Una simile affermazione nasconde, dietro la verità di ciò che è ovvio, la menzogna del falso sillogismo.

È certo infatti che gli interessi dell’Italia non sono quelli degli Stati Uniti: ma non si potrebbe dire forse la stessa cosa di quelli del Trentino e della Sicilia? O di quelli del Portogallo e dell’Italia? Sì, naturalmente.

La vera questione dunque – osserva l’editorialista – è di quali interessi stiamo parlando, della natura degli interessi.

Ci sono dunque interessi e interessi, e la politica consiste per l’appunto nel fare una gerarchia degli interessi, nello stabilire quali sono quelli più importanti e quelli meno.

La politica: cioè una visione generale delle cose, la capacità di valutare in complesso i pro e i contro, di riuscire a guardare più in là del proprio naso e delle proprie tasche; di ricordare il passato e immaginarsi il futuro.

Qualità che sono proprio quelle che fanno clamorosamente difetto a coloro che sostengono che i nostri interessi c’entrano poco o nulla con quelli degli Stati Uniti.

Non c’entrerebbero nulla cioè con gli interessi della sola potenza mondiale che si riconosce nei nostri stessi valori umani, sociali e politici, e per certi versi ne è addirittura all’origine.

Un Paese perfetto? Niente affatto. Tanto è vero che ha commesso errori anche gravissimi e pure veri e propri orrori: non da ultimo perché in forza del suo ruolo planetario — qualcuno dei suoi critici ci ha mai pensato? — esso se l’è dovuta vedere più volte come nessun altro con quanto di peggio esiste al mondo.

Ha dovuto e deve tuttora prendersi la responsabilità di fare argine a insidie e pericoli di ogni tipo le quali, tra l’altro, in un modo o nell’altro hanno spesso di mira anche noi.

È giusto dunque che l’Italia e l’Europa chiedano a Washington che il costo per l’Occidente delle sanzioni alla Russia sia equamente distribuito tra le due sponde dell’Atlantico.

E lo chiedano con forza, senza complimenti. Ma ripetere di continuo che i nostri interessi non sono quelli dell’America – conclude – non mira certo a questo”.

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