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Enel, A2A a Acea avviano ricorsi contro le gare sull’idroelettrico | Il caso

La pubblicazione del primo bando di gara sulle concessioni idroelettriche scadute ha scatenato il fuoco di sbarramento dei principali operatori energetici italiani, da A2A ad Enel per arrivare ad Acea.

Cosa che lascia intuire il probabile caos a livello nazionale, se e quando il focus – in assenza di un quadro normativo condiviso – si sposterà sulle grandi dighe del Nord.

Lo riportano “Sole 24 Ore” e “Messaggero”.

Al momento l’oggetto del contendere sono tre piccole concessioni in Abruzzo, per circa 70 MW, che facevano capo a due autoproduttori (le aziende Burgo e Bussi) e ad Acea, su cui l’Agenzia regionale ha approvato il bando di gara lo scorso 31 dicembre, fissando la deadline per le offerte il 26 febbraio.

Un blitz, con tempi strettissimi e condizioni più svantaggiose rispetto alle ipotesi di bando circolate in Lombardia, che non è passato inosservato e al quale A2A ha reagito presentando ricorso al Tar, ma anche Enel e Acea si sarebbero mossi in questa direzione.

Questi ricorsi confermerebbero già ora i limiti dell’obbligo delle procedure di gara cui sono tenute le Regioni e a cui l’Italia si è vincolata con il governo Draghi durante le negoziazioni durante il Pnrr.

Nessun altro Paese europeo tranne l’Italia ha aperto finora alla messa a gara delle concessioni.

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