Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

Ecco perché i prezzi dell’energia in Europa sono più alti | L’analisi di Davide Tabarelli

Davide Tabarelli sulla Stampa prova a spiegare perché i prezzi dell’energia in Europa (e in Italia) sono più alti: “Peccato che di petrolio – scrive l’editorialista – non si voglia mai parlare nella politica europea, come confermato in queste ore dal rapporto Draghi che ha al centro l’energia quale fattore di svantaggio competitivo.

È singolare questo silenzio rispetto al fatto che il petrolio, con i suoi derivati, conta per più del 90% della domanda di energia dei trasporti, settore al quale il rapporto dedica uno specifico capitolo, evitando accuratamente di parlare di cosa fa muovere le macchine, i camion, le navi, gli aerei.

Ma possiamo pensare a una difesa europea senza preoccuparci delle nostre raffinerie di petrolio?

Un carro armato fa 300 metri con un litro di benzina e ha bisogno di 5 camion per la logistica, ognuno dei quali fa tre chilometri con un litro.

Occorre riconoscere che il rapporto Draghi è fatto molto bene nell’analisi, perché finalmente mette in chiaro l’insostenibile differenza che esiste nei costi dell’energia alle imprese in Europa rispetto a quelli di Cina e Stati Uniti: da noi l’elettricità è a 200 euro per megawattora (MWh) negli Usa e in Cina sotto gli 80 euro.

Per il gas le distanze sono maggiori, 60 euro/MWh da noi, 12 negli Usa.

Quanto ai mancati benefici delle rinnovabili in termini di costi per i consumatori, aggiunge Tabarelli, “questi sarebbero i bassi costi di produzione che non arrivano ai consumatori.

Innanzitutto, i costi delle rinnovabili non sono confrontabili con quelli delle fonti tradizionali, perché l’elettricità da centrali a gas, a carbone, nucleari è disponibile e programmabile sempre in grandissime quantità, tutte le 8760 ore che sommate fanno un anno e non solo le 1500 ore del solare, o le 2500 ore dell’eolico.

Le cose sono molto più semplici, quasi banali.

I prezzi degli Stati Uniti dell’elettricità sono scandalosamente bassi perché usano volumi enormi di gas a prezzi stracciati per una produzione interna che è esplosa grazie alla tecnologia del fracking, della fratturazione idraulica.

Un merito che va totalmente ai cattivi petrolieri, quelli americani, il cui petrolio esce a fiotti dal Texas e consente a noi europei di parlare di alchimie dei mercati.

I prezzi dell’elettricità della Cina sono bassi perché usano il carbone interno che ha costi irrisori, mentre noi in Italia stiamo chiudendo le poche centrali a carbone che avevamo costruito con tanta fatica in passato.

Una mezza follia per un’Italia che – conclude – non cresce e che, come testimoniano le tabelle di Draghi, ha i prezzi dell’elettricità più alti in Europa e, pertanto, al mondo”.

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.