“Lunedì scorso il Comitato esecutivo della CDU tedesca ha deciso la designazione di Ursula von der Leyen come il suo candidato per la presidenza della Commissione; ciò pone le basi dell’indicazione della presidente uscente della Commissione come Spitzencandidat (primo candidato) del partito popolare europeo”.
Lo sostiene l’economista Stefano Micossi sul magazine digitale InPiù.net
“A quanto si sa, il prezzo politico di questa riconferma è una decisa svolta nelle politiche “verdi” della presidente uscente, che hanno generato un’opposizione crescente nell’opinione pubblica di molti paesi e che non possono più contare sul sostegno dei partiti della destra europea.
La sua candidatura potrebbe tuttavia ancora trovare un freno nel governo francese, in quello italiano (poco probabile, visti i rapporti cordiali della candidata con Meloni) e nello stesso governo tedesco (che aveva sostenuto l’agenda “verde” della presidente uscente). Né si può scordare che Ursula aveva ottenuto l’approvazione del Parlamento europeo con soli 9 voti di margine (è richiesta la maggioranza semplice). Nel complesso, la riconferma pare probabile – anche alla luce del previsto rafforzamento delle destre europee nella prossima tornata elettorale – ma la presidente uscente ha ancora del lavoro da fare per consolidare la sua candidatura in seno al Consiglio e al Parlamento europeo” conclude.