“Bisogna guardare in faccia la realtà, senza farsi scoraggiare, e prendere esempio dal Regno Unito, guidato da Keir Starmer, per prepararsi alla fase due senza perdere di vista la fase uno”.
Così Claudio Cerasa sul Foglio a proposito del conflitto in Ucraina: “Bisogna guardare in faccia la realtà, senza farsi deprimere, e ragionare sul futuro dell’Ucraina provando a far tesoro dell’accorato appello rivolto ieri a Bruxelles, al Consiglio europeo, da Volodymyr Zelensky, che con forza e realismo ha ricordato ai paesi europei una verità che resterà tale a prescindere dal destino dei territori conquistati dalla Russia in Ucraina.
E la verità è semplice: l’Europa deve capire che senza usare la forza le guerre non si vincono.
Senza forza, i negoziati possono far prevalere chi la forza la usa senza regole.
E in questo senso – aggiunge – l’appello lanciato ieri da Zelensky a Bruxelles, non abbiate paura di difendere voi stessi, è un appello a cui i paesi membri dell’Unione europea possono rispondere seguendo una linea precisa, seguendo l’esempio inglese, e ascoltando Zelensky.
Ma l’occasione per l’Europa di dimostrare di esistere, di essere diventata grande, di aver chiaro che in Ucraina c’è da difendere non la pace ma la democrazia, è questa.
Il messaggio è chiaro. Proteggere l’Ucraina, oggi più che mai, come detto da Zelensky, significa permettere all’Ucraina di potersi difendere ancora, significa avere strumenti per negoziare concessioni territoriali, significa avere a disposizione un contingente militare come parte delle garanzie per la difesa e significa provare a compensare politicamente (l’adesione all’Ue), diplomaticamente (l’adesione alla Nato), economicamente (investimenti nella produzione di armi in Ucraina) quello che l’esercito di Kyiv non riuscirà a recuperare con la forza.
Il successo militare di una guerra si misura ragionando sui metri quadrati persi e sui metri quadrati conquistati.
Ma la guerra diplomatica, è una guerra che si combatte non rivendicando la dottrina tossica della bandiera bianca ma è una guerra che si combatte ricordando all’Europa di dimostrare con i fatti che in Ucraina il tema centrale dei prossimi mesi non sarà solo come arrivare a una pace giusta ma sarà come evitare quello che è ancora evitabile: fornire al putinismo la possibilità di utilizzare gli utili idioti del putinismo europeo per dare anche in futuro – conclude – colpi a tutto ciò che rappresenta per l’occidente l’Ucraina: semplicemente, la nostra democrazia”.