Nelle Marche l’ingente pacchetto di risorse messo a disposizione con il Pnrr ammonta complessivamente finora a 1,9 miliardi di euro, secondo gli ultimi dati del ReGis il registro nazionale, che dovrebbero servire a mettere a terra circa 5mila progetti gestiti da enti diversi quali Regione, Comuni, università, scuole, aziende ospedaliere e sanitarie.
Il pacchetto più corposo, a livello generale, è quello della Missione 1 per la digitalizzazione con circa il 33% di risorse; seguono la Missione 2 per la transizione ecologica (30%), Missione 4 istruzione e ricerca (27%), Missione 5 coesione inclusione (7%) e Missione 6 salute (3%).
Per la Regione, attuatrice di 286 progetti per oltre 250 milioni di euro la parte del leone le fanno le risorse per la sanità (circa 57%), con l’obiettivo di realizzare oltre 30 Case della Comunità, 9 Ospedali di comunità, 15 Centrali operative territoriali.
Entro l’anno dovranno essere completati gli studi di fattibilità e l’affidamento delle progettazioni.
Per realizzare le opere c’è tempo fino al 2026.
Un orizzonte temporale che sembra troppo ravvicinato per alcuni progetti, come il raddoppio ferroviario della Orte-Falconara Marittima (soggetto attuatore Rfi, con circa 500 milioni di euro): forse servirà, come rilevato dal vice ministro Galeazzo Bignami e osservato dall’assessore regionale Francesco Baldelli, una rimodulazione della copertura di durata più lunga rispetto al Pnrr per non bucare l’obiettivo prioritario.
Per monitorare lo stato d’avanzamento dei progetti inseriti nel Pnrr, la Regione ha annunciato che lancerà venerdì prossimo un portale, “Easy Pnrr”, per aggiornare in tempo reale gli interventi compresi nel Piano per le Marche, pubblicando il numero, la localizzazione, l’importo ed eventualmente lo stato d’attuazione dei progetti di cui la Regione è soggetto attuatore.
“In questa prima fase abbiamo presentato solo i progetti per la sanità – precisa l’assessore al Bilancio Goffredo Brandoni – mentre la questione infrastrutture e quant’altro sarà motivo di confronto in maggioranza e in giunta.
Per le infrastrutture ci stiamo lavorando, per quanto riguarda i fondi europei della nuova programmazione, per fare – aggiunge l’assessore – un quadro che non duplichi gli interventi ma li potenzi mettendo insieme più risorse. Questo è il progetto”.
A disposizione delle zone terremotate delle Marche ci sono anche oltre 331 milioni di euro del Fondo Piano nazionale complementare (Pnc) area sisma per 292 progetti relativi a rifunzionalizzazione degli edifici, rigenerazione urbana culturali, beni, percorsi e cammini, impianti sportivi, restyling delle stazioni ferroviarie, strade statali e comunali.
Altre risorse del Pnc verranno successivamente assegnate a interventi di altro tipo nel cratere sismico.
Per i Comuni, nel capoluogo Ancona ammontano a poco meno di 60 milioni di euro (tre in cofinanziamento) gli oltre 40 progetti ammessi al Pnrr che riguardano rigenerazione urbana, mobilità sostenibile, sport, inclusione sociale, scuole e mense scolastiche, efficientamento energetico, miglioramento sismico.
In alcuni casi (ad esempio per plessi scolastici o viabilità) i lavori sono già conclusi, in altri, come il Teatro delle Muse e lo Sperimentale (in corso interventi di efficientamento e riduzione dei consumi energetici), dovrebbero terminare entro fine estate.
Sono state otto le gare legate ai bandi del Pnrr, tutte concluse.
A parte gli interventi in corso o ultimati, nella maggior parte dei casi l’inizio lavori è previsto per l’estate e la conclusione nei primi mesi del 2026.
Per alcuni istituti scolastici i lavori dovrebbero partire a fine maggio e concludersi a fine 2025.
Tra gli interventi più significativi il recupero del Mercato delle Erbe, i lavori alla Pinacoteca e Biblioteca civiche, alla Mole Vanvitelliana, un parcheggio, una piscina olimpionica, un impianto per il tiro a segno, altre scuole e mense, mobilità dolce e sostenibile (acquisto bus a emissioni zero).
Nel dossier anche progetti per il sociale, le famiglie, i fragili, le disabilità, in sinergia con altri Ats.