Nel Piano strutturale di bilancio che arriva in Consiglio dei ministri, non è citata la riforma del catasto, una raccomandazione europea che il governo di centrodestra non ha alcuna intenzione di rispettare.
Il Psb, confermano diverse fonti al quotidiano La Stampa, sarà senza numeri: non ci sarà il quadro programmatico macro con le previsioni di finanza pubblica, ma solo quello tendenziale.
Dalla revisione dell’Istat si conta di ottenere un miglioramento del Pil che a cascata possa finanziare il pacchetto natalità di Giorgetti.
L’altro capitolo fondamentale del Piano è la crescita massima della spesa netta che il governo deve garantire per mantenere i target di finanza pubblica, che sarà tra l’1,6 e l’1,8%, decimale più, decimale meno.
La traiettoria della spesa obbliga l’esecutivo a un monitoraggio sulle misure di spesa, anche sui singoli emendamenti parlamentari, tutto deve essere coperto con nuove entrate o tagli di spesa.
Considerando i vincoli del bilancio, si sta facendo strada l’ipotesi di anticipare qualche misura spot già alla fine dell’anno, visto che dal 2025 in poi la politica avrà le mani legate sul fronte della spesa.
Ci potrebbe essere spazio per un provvedimento da varare insieme alla manovra a fine ottobre in cui includere, in primis, il Bonus Befana che potrebbe essere legato alle tredicesime di dicembre.
Dai decreti all’esame del Parlamento, come il dl omnibus, Forza Italia punta a portare a casa qualche misura visto che il dibattito con Giorgetti sulla manovra si fa ogni giorno più complicato.