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Allarme turismo. La Confcommercio: «mancano gli stranieri. Persi 14 miliardi»

È un calo che si fa sentire. Mancano i turisti, soprattutto stranieri (-91,2%): un’assenza che, se quantificata, si traduce nell’80% in meno di presenze negli hotel a 5 stelle e in una mancata spesa di 13 miliardi e 734 milioni di euro nei soli medi di luglio, agosto e settembre.
È quanto si legge in una nota di Confcommercio che precisa che i principali frequentatori degli alberghi di lusso provengono infatti da Stati Uniti, Giappone, Russia, Australia, Brasile e Cina: tutti mercati chiusi da oltre 5 mesi durante i quali sono andati in fumo quasi 9 milioni di pernottamenti. A soffrire di più, le città d’arte che con la loro alta percentuale di internazionalizzazione sono quelle che maggiormente richiamano i turisti del segmento lusso. Se mancano i turisti, tutto l’indotto crolla di conseguenza. La ristorazione, ad esempio: secondo Fipe-Confcommercio per più di otto imprese su dieci (81,8% per la precisione) la stagione turistica sta andando male o molto male, e questo a causa soprattutto dell’assenza dei turisti stranieri (a lamentarne la mancanza è il 97,4%).
La contrazione del turismo internazionale si traduce in una perdita di consumi nella ristorazione del valore di 3 miliardi di euro nei soli tre mesi di luglio, agosto e settembre. A destare le maggiori preoccupazioni tra gli operatori, particolarmente nel segmento luxury, è soprattutto la mancanza dei flussi turistici provenienti dagli Stati Uniti e dal Giappone. A farne le spese anche lo shopping made in Italy collegato al turismo degli stranieri che rappresenta la terza voce di spesa dopo alloggio e ristorazione, e la loro assenza si tradurrà in una perdita di 5,7 miliardi.
Per il settore abbigliamento e accessori Federmodaitalia-Confcommercio ha registrato nel 2019 uno scontrino medio di 861 euro. Preoccupa, in particolare, la mancanza di cinesi (28%), russi (12%) e americani (11%) che, insieme, rappresentavano oltre il 50% degli acquisti. Lo scontrino medio più elevato, pari a 1.610 euro, è appannaggio degli acquirenti provenienti da Hong Kong. Seguono i cinesi (1.208 euro), gli americani (1.054 euro) e i turisti provenienti dai Paesi del Golfo (1.003 euro). Anche la “vicina” Svizzera contribuisce con una percentuale di acquisti sul totale del 3% (poco piu’ di 200 milioni di euro), con uno scontrino medio pre-Covid di 434 euro. Milano è al primo posto delle mete preferite dai tourist shopper con il 34% degli acquisti effettuati dagli stranieri in Italia, seguono Roma (20%), Firenze (10%) e Venezia (6%).

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