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Col Pnrr crescono gli appalti pubblici in Sardegna | L’analisi

Nella seconda metà del 2022 si è registrata una tendenza di crescita nel mercato degli appalti pubblici in Sardegna, con una accelerazione nel trimestre di chiusura. Il risultato consolida una crescita della spesa già in atto e imprime un importante cambio di marcia alla domanda. Dopo un primo semestre più modesto (poco più di 300 gare e 710 milioni di euro), nella seconda parte dell’anno la domanda ha sfiorato i 460 interventi e la spesa ha superato il miliardo, quantificando il mercato regionale alla fine dell’anno in 754 gare, per un importo a base di gara di 1,8 miliardi. Un valore pari a quasi 4 volte il risultato del 2021 e una crescita del 16% rispetto al 2021.

Tale accelerata – come si evince dall’ultima rilevazione del Centro Studi della Cna Sardegna – è stata determinata dall’ondata delle gare del Pnrr e del fondo complementare che, come noto, impongono una tempistica molto serrata all’attività delle stazioni appaltanti, oltre a garantire flussi economici eccezionali. La rilevazione non prende in esame 11 avvisi pubblicati nel corso dell’anno dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (nello specifico da diverse capitanerie di porto sarde), per affidare le concessioni demaniali trentennali finalizzate alla realizzazione ed esercizio di impianti eolici offshore (che farebbero lievitare l’importo a quasi 10 miliardi).

L’importo complessivo di queste iniziative risulta pari a poco più di 8 miliardi, una cifra da considerarsi indicativa e sottostimata in quanto per tre degli undici progetti il relativo importo non risulta, al momento, noto. Proprio per l’eccezionalità di questo dato e per la forte variabilità circa la completezza delle relative informazioni, queste iniziative non sono state considerate nei numeri che definiscono livello e dinamica del mercato regionale.

Secondo Cna, si contraggono tutti i lavori più piccoli: gli appalti sotto i 500mila euro si sono ridotti del 10% in termini numerici e del 15% la spesa totale. Le opere sopra i 500 mila euro sono raddoppiate rispetto al 2021 e la relativa cifra a base di gara è quasi quintuplicata mentre le opere più grandi sono aumentate del 246% in termini numerici e dell’818% sul fronte della spesa. Rispetto al resto la Sardegna si colloca comunque nella parte più alta della classifica per intensità della crescita, superata al sud solo da Sicilia e Campania

«La macchina appaltistica si è messa in moto, crescono le opportunità per le imprese ma il tema cruciale per il settore rimane quello dell’effettiva sostenibilità di progetti definiti in base a prezziari ben più bassi rispetti agli attuali», commentano Francesco Porcu e Antonello Mascia, rispettivamente segretario regionale della Cna Sardegna e presidente di Cna Costruzioni. «Se al problema dei costi si aggiungono poi le difficoltà di reperimento di materiali e manodopera nonché la complessità attuativa dei progetti del PNRR» proseguono Mascia e Porcu «è evidente quanto le imprese più piccole della regione fatichino più di altre a trovare soluzioni e strategie adatte, in un contesto in cui il rispetto delle tempistiche previste è fondamentale».

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